La storia di Contrada Forca, il borgo più antico di Miane: tra pozzi e prigioni, artisti e una festa dove tutti sono ospiti dei “discendenti” dei Da Forca

Nell’ampio piazzale ricavato all’incrocio tra le vie Pos Comun e IV Novembre, a 200 metri da piazza Risorgimento, si svolge ogni secondo sabato di settembre la festa della Contrada Forca. Un ritrovo comunitario che rievoca sentimenti ed emozioni che solo l’accoglienza di una volta evocavano. 

Qui, dal 2016, la comunità si mette a disposizione dei convenuti, i quali possono apprezzare i piatti che le famiglie della Contrada preparano. Lo spirito e le finalità della festa non sono solo gastronomici, perché vi è l’obiettivo di far conoscere e promuovere i luoghi di pregio e il vissuto della comunità.

Il termine Forca ha una storia molto antica e può avere almeno tre origini: una legata al cognome dei notai Da Forca e del pittore quattrocentesco Augusto Da Forca, il nome del luogo oppure la via, infatti l’attuale via IV Novembre era denominata via Forca.

Una comunità ricca di storia, dunque, che ha voluto raccontare domenica 25 settembre nonostante l’impossibilità di organizzare la festa per il maltempo protrattosi per due weekend consecutivi. La contrada non ha voluto rinunciare e per questo ha aderito all’iniziativa della Pro loco di Miane “Il contapassi”.

La giornata è stata molto gradita e si è scelto di cominciarla da via IV Novembre, dove un antico pozzo, oggi sepolto, serviva l’acqua alle famiglie della comunità. Probabilmente il nome della via deriva proprio dalla presenza di questo pozzo comune, appunto il Pos Comun. Lungo questa via ce ne sono altri tre nei cortili di Andreina Mozzetto, della casa di Carlo De Mori e in quello della Casa Rossa, oggi di proprietà di Michele Recchia, discendente dei Pilat, ultima famiglia ad aver gestito a mezzadria l’azienda agricola dei Conti Brandolini.

All’inizio di via 4 Novembre, proprio al civico 1, si trova un altro patrimonio storico di Miane: la latteria ed il banco vendita del latte e dei prodotti lattiero-caseari. La latteria, che era anche il centro di raccolta dei conferitori, fu fondata sul finire del ‘800 da Giuseppe Mozzetto e la conduzione familiare proseguì fino agli anni Settanta. Lo storico edificio conserva tutt’oggi al suo interno una parte dell’antica attrezzatura casearia.

Proseguendo poco avanti fino al civico 9 si arriva nel cortile di Andreina Mozzetto. Qui di particolare interesse storico è lo stemma in pietra della famiglia Pantalon, che riporta incisa la data 1600 ed il cognome Pantalon. Un’antica famiglia nobile di Miane la cui presenza in paese è attestata fin dal primo registro parrocchiale dei battesimi (1558).

Sulla parete della Casa rossa (ex stalla e stazione di riproduzione ai tempi dei Conti Brandolini) egregiamente restaurata, oggi di proprietà di discendenti di Guido Recchia e di Mirka Stella, sono inserite due meridiane realizzate nel 2007 da Giovanni Sogne (gnomonista di Cesiomaggiore).

Ma la vera chicca di contrada Forca sono le antiche prigioni dei Brandolini: esse furono al “servizio” della contea di Valmareno dal 1436 al 1796.

In una cronistoria del tempo questo luogo è così descritto: “Il fabbricato, seminterrato nelle ultime ripide falde del colle denominato Forca, si compone di nr. 2 piani. Al piano terra trovansi nr. 2 celle racchiuse da solida muratura dello spessore di cm.80, pavimentata in pietra naturale. Il soffitto è pure costruito in pietre disposte a volta con arco a tutto sesto per cui l’altezza delle celle di m.2,40 all’imposta dell’arco è di m.4,50 al centro. Le celle stesse, profonde m.5.90 hanno una larghezza di m. 3, quella a sud e m.4,30 l’altra”.

“Dotate ciascuna di una porta, sono malamente illuminate da una piccola finestra posta sopra la porta al centro dell’arco ad una altezza di m.3 dal pavimento dei locali. Lungo le due pareti maggiori della cella più piccola, all’altezza della base dell’arco sono incastrate diverse mensole in pietra”. 

Una storia davvero interessante che la Contrada Forca si è ripromessa di tramandare alle giovani generazioni, agli appassionati e ai turisti in arrivo a Miane.

(Foto: Contrada Forca).
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