Le avventure in alta quota dello scalatore Jacopo Larcher

L’Eco della Montagna, le avventure in alta quota dello scalatore Jacopo Larcher nel secondo appuntamento della rassegna del Cai di Pieve di Soligo 

Tanti apprezzamenti per la storia del top climber Jacopo Larcher, protagonista dell’incontro di giovedì 29 febbraio, al Teatro Antiga di Miane per la rassegna “L’Eco della Montagna” organizzata dalla sezione “Velio Soldan” di Pieve di Soligo del Club Alpino Italiano (CAI) – Commissione culturale e divulgativa. 

Dopo la partecipatissima serata di venerdì 23 febbraio all’auditorium “Battistella Moccia” di Pieve di Soligo con il fotografo Ruggero Arena, nell’appuntamento di Miane il pubblico si è appassionato ascoltando i racconti del giovane scalatore nato e cresciuto in Alto Adige. 

Dopo i saluti del sindaco Denny Buso e del presidente del Cai di Pieve di Soligo, Federico Trinca, sono stati proiettati i video e le foto delle avventure in alta quota di Larcher, che ha mosso i primi passi “verticali” all’età di dieci anni in palestra. 

La libertà è la principale sensazione che prova durante le scalate, anche se la stanchezza e le condizioni meteorologiche sono capaci di scoraggiare anche i più volenterosi. 

“Dopo due anni dagli inizi – racconta lo scalatore altoatesino -, sono entrato casualmente in contatto con il mondo delle competizioni, classificandomi secondo nella mia gara di esordio. Incoraggiato dall’esito positivo, ho dedicato anima e corpo all’agonismo, vincendo per diversi anni i circuiti nazionali giovanili, nelle specialità Boulder e Lead, e gareggiando anche fuori dallo Stivale come membro della Nazionale Italiana. La vittoria del Campionato Italiano Assoluto Boulder 2010 rappresenta uno dei miei risultati più significativi e anche un giro di boa, perché subito dopo ho scelto di abbandonare l’universo agonistico”. 

A quel punto il suo interesse si è spostato verso le diverse sfaccettature dell’arrampicata, passando dalla scalata tradizionale alle vie lunghe, dall’ice climbing alle spedizioni

“Le ultime avventure intraprese – continua – mi stanno spronando a perseverare nelle mie attuali passioni: intendo viaggiare alla ricerca della mia linea perfetta, con il sogno di aprire, in una zona remota della Terra, una via capace di riassumere il percorso intrapreso come arrampicatore. È un sogno ambizioso, che spero di realizzare seguendo la mia filosofia ‘l’unica costante è il cambiamento‘. Per maturare come persona e scalatore, nello sport come nella vita, non bisogna temere di uscire dalla propria zona di comfort“. 

Emozionanti i racconti delle sue salite nella Yosemite Valley e nella Trango Tower in Pakistan, dove Larcher nel 2022 ha effettuato la terza ripetizione in libera della via Eternal Flame, sulla Nameless Tower (6239 metri), in cordata con Barbara Zangerl, alpinista tedesca compagna di cordata e anche nella vita. 

Oltre agli aneddoti sull’impresa sportiva, non sono mancati i riferimenti agli usi e ai costumi delle popolazioni incontrate soprattutto in Pakistan, dove ad accompagnare il suo gruppo c’era anche una simpatica capra

I prossimi appuntamenti della rassegna “L’Eco della Montagna”, tutti con inizio alle ore 20.30, sono previsti per venerdì 8 marzo all’Auditorium Santo Stefano di Farra di Soligo (fotografo Davide Bortuzzo e glaciologo Renato Colucci), venerdì 15 marzo all’Auditorium “Battistella Moccia” di Pieve di Soligo (arrampicatore Matteo Pilon), venerdì 12 aprile all’Auditorium “Battistella Moccia” di Pieve di Soligo (Fausto De Poi, ha raggiunto in bicicletta il Nepal) e venerdì 19 aprile in sala consigliare a Sernaglia della Battaglia (Federica Mingolla, guida alpina e arrampicatrice di livello internazionale). 

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata). 
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