La pace nasce dalla guerra, non c’è guerra senza pace. Sembrano frasi di circostanza ma ben sintetizzano l’amicizia profonda che lega da quasi due secoli le comunità di Miane e di Mel (oggi Borgo Valbelluna).
Terre al confine tra due province, unite da passi e piccoli valichi che collegano questo tratto delle Prealpi venete, non è sempre state una terra di pace, anche se da 23 anni è capace di dar vita all’apprezzata manifestazione settembrina “Malghe tra Miane e Borgo Valbelluna” (in programma domenica 3 settembre).
Una questione di confini
Tutta la dorsale prealpina è stata teatro di scontri anche sanguinosi per questioni di confine; discordie che si protrassero per secoli, in particolare nella zona di Val d’Arc, contesa tra le comunità di Miane e di Mel. Nel 1560, ad esempio, un grave scontro armato tra i contadini di Mel e i boscaioli della Valmareno produsse feriti, prigionieri e dispersi. Dopo l’intervento del Doge di Venezia e una lunghissima istruttoria giudiziaria, la contesa terminò nel 1577, anno in cui fu scolpita una croce su una pietra dell’Olt de Val d’Arc per fissare un primo confine.
Ma non finì qui perché i Mianesi non si fidarono e, perciò, fu deciso che i “messeri” della Regola di Miane dovessero recarsi in Val d’Arc due volte al mese per accertare che nessuno superasse i confini senza permesso e per penalizzare i forestieri che tagliassero la legna dove non era lecito farlo.
La fine degli scontri e l’amicizia che dura da oltre 180 anni
Gli scontri cessarono il 6 giugno 1838 quando le due comunità siglarono il patto di amicizia e, soprattutto, di reciproco rispetto dei confini con un’iscrizione scolpita sull’Olt de Val d’Arc o Pont de Val d’Arch da entrambi i lati del monumento naturale. Ancor oggi questo luogo magico segna il confine naturale tra le province di Belluno e di Treviso.
(Foto: archivio Qdpnews.it – Malghe tra Miane e Borgo Valbelluna).
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