Proseguono le polemiche sull’impianto di un nuovo vigneto a Premaor. Alla segnalazione del neonato “Gruppo di Miane – Comitato Marcia Stop Pesticidi” sulle criticità che si sono venute a creare con le piogge degli scorsi giorni, si registra ora la decisa presa di posizione sullo stesso argomento del consigliere regionale Zanoni del Pd che ha inviato alla redazione con un comunicato che pubblichiamo.
“Non c’è niente di particolarmente sorprendente, purtroppo. Ad agosto, in una precedente interrogazione evidenziavo come la zona interessata dal disboscamento, dove sono stati rasi al suolo ben 8mila metri quadri di alberi, si trovasse in una collina dalle pendenze considerevoli e che il terreno, rimodellato dalle ruspe, avrebbe potuto cedere sotto l’effetto delle bombe d’acqua, con conseguenze non difficili da immaginare. Cosa che si è puntualmente verificata a inizio ottobre, come documentato dal Movimento Marcia Stop Pesticidi. Il quadro è però destinato a peggiorare con le forti piogge tipiche dell’autunno. Nel frattempo l’interrogazione è sempre in attesa di risposta; la Giunta con l’assessore Bottacin è sempre pronta a polemizzare, ma quando svolgerà il proprio lavoro, rispondendo entro i termini previsti dal regolamento, anche in questo caso abbondantemente scaduti? Finora Zaia ha fatto finta di niente tranne il solito scaricabarile, nonostante l’autorizzazione sia stata rilasciata dall’Unità Organizzativa Forestale Est sede di Treviso Venezia – Area Tutela e Sviluppo del Territorio su carta intestata ‘Regione Veneto – Giunta Regionale’. Qua, dove c’è stata una manifestazione di protesta con oltre 300 persone, ci sono famiglie preoccupate, costrette a vivere con a ridosso un vigneto, con i problemi legati alle derive dei pesticidi e ora anche con il rischio di frane e smottamenti visto che le prime case si trovano quattro metri più in basso e a soli cinque metri di distanza. Adesso però non è più tempo di aggrapparsi a formalismi. la Giunta deve dire come intende far fronte agli smottamenti, verificare eventuali carenze progettuali in merito al disboscamento e ai lavori di movimento terra, purtroppo autorizzati dalla stessa Regione e se i materiali utilizzati, contenenti addirittura laterizi e asfalto, siano compatibili con l’impianto di un vigneto, per di più in un territorio tutelato e ricadente nella ‘Core zone’ dell’area Unesco Colline del Prosecco”.
(Fonte e foto: PD Veneto).
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