Da un’idea di Federico Gusatto, originario di Campea di Miane e grande appassionato di storia locale e militare, è ritornata sabato la terza edizione di “Bandenkampf 1944” in località malga Ai Pian, nei pressi del rifugio Posa Puner.
Una rievocazione storica dall’alto valore culturale e sociale che mira a far rivivere, a 75 anni dai fatti, ciò che accadde sul monte Pecol nella prima mattinata del 31 agosto 1944.
Fu una delle fasi iniziali del rastrellamento nazifascista nell’altopiano del Cansiglio contro la brigata partigiana comunista “Giuseppe Mazzini”: un’operazione militare mirata che avvenne parallelamente alle violenze contro i civili del Quartier del Piave, della Vallata del Soligo e del Vittoriese.
Sul monte Pecol, situato tra i Comuni di Miane e Mel, i partigiani locali cercarono di rallentare l’avanzata tedesca e fascista, per poi ritirarsi in Cansiglio, dove si trovava il comando della divisione Garibaldi “Nino Nannetti”, passando per Salvedella, Praderadego, Pian de le Femene, Col Visentin e il Fadalto.
Protagonisti di quel breve scontro armato, in cui perse la vita il malgaro Pietro Spada, furono i “banditen” guidati dal pievigino Lino Masin (Nardo) e dal mestrino Dionisio Munaretto (Danton).
Dopo una settimana di combattimenti in Cansiglio e ben consapevoli dell’evidente inferiorità numerica e di mezzi, i partigiani dell’alto Trevigiano riuscirono a sfuggire dall’accerchiamento nazifascista grazie ad un eccellente manovra di sganciamento, che determinò la successiva pianurizzazione a piccoli gruppi.
Per queste ragioni il rastrellamento del Cansiglio non ebbe le drammatiche conseguenze di quello che accadde nel massiccio del Grappa due settimane dopo.
“Bandenkampf 1944” ha voluto raccontare in due giorni una delle fasi cruciali della Seconda guerra mondiale nel nostro territorio attraverso la realizzazione di diverse attività, quali la predisposizione degli accampamenti partigiano e tedesco con scene di vita quotidiana, una marcia in assetto da combattimento di un plotone di Luftwaffe svolta in zona infestata da bande partigiane e una marcia in manovra di sganciamento di un battaglione partigiano.
In entrambe le giornate è stato predisposto un display che ha illustrato le due fasi della battaglia del monte Pecol e mostrerà ai visitatori un rapido attacco a sorpresa dei partigiani a un campo tedesco.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
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