In una maxi operazione antibracconaggio contro il traffico illecito nazionale e internazionale di avifauna selvatica, coordinata dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale della Procura di Trento, è stata interessato anche il Veneto con 5 arresti: 3 custodie cautelari in carcere per altrettanti residenti nell’hinterland vittoriese: A.L. 50 anni, M.P., 61 anni e Z.C. 51 anni, mentre 2 arresti domiciliari, A.F.R., 41 anni, e G.R., 40 anni, nella Pedemontana vicentina.
Sequestrati migliaia di esemplari vivi e morti provenienti per la maggior parte dalla zona di cattura, nel vittoriese e dall’est europeo. Quaranta le attività messe in atto il 18 dicembre in tutta l’Italia, 19 in provincia di Vicenza e Treviso, con altrettante perquisizioni e sequestro di materiale illegale per le catture.
E gli arresti sono stati accompagnati anche dall’accusa di riciclaggio, perché nel corso delle indagini sono state rinvenute anche mazzette di denaro, a significare un traffico sommerso di migliaia e migliaia di euro. Se si pensa che un tordo sassello “canterino” può valere anche 300 euro, il giro di guadagni era ingente, rigorosamente in nero.
Sequestrato anche materiale per inanellare: anelli alterati, trappole a scatto, reti per la cattura delle diverse specie. Nella zona trevigiana hanno operato i comandi di Treviso, Vittorio Veneto e Valdobbiadene, Volpago e Asolo, oltre un centinaio di carabinieri coordinati dal Nipaaf di Treviso.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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