Una lettrice di Miane scrive al sindaco: “Altro che Unesco, salute e decoro compromessi” (gallery)

Riceviamo da una nostra lettrice, Marilena De Conto, una lettera indirizzata al sindaco di Miane nonché parlamentare, Angela Colmellere, e pubblichiamo:

Onorevole sindaco Angela Colmellere,

Sono diversi anni che non manco di sottoporre alla vostra attenzione il problema del diserbo chimico nel territorio comunale, sollecitando una manutenzione del verde sostenibile e rispettosa della salute pubblica. Pensavo che la problematica fosse stata abbondantemente approfondita e superata e che in quanto primo cittadino, oggi onorevole presso i palazzi romani, non si dovesse più ritornare a parlare di questo argomento.

Purtroppo e con incredulità ho osservato che tutte le aree urbane del Comune e delle frazioni, senza esclusioni, sono state massicciamente diserbate. Per non scendere a conclusioni affrettate, ho preso contatto con l’ufficio tecnico, che mi ha prontamente rassicurata che il Comune si sta servendo esclusivamente di mezzi meccanici per la manutenzione del verde pubblico e che i fili d’erba ingiallita sono imputabili alla siccità estiva. Devo tuttavia manifestare dei dubbi a tale riguardo.

Come testimoniato dalla documentazione fotografica che allego (molte altre foto, qui omesse, possono esservi inviate, se necessario), e che rappresenta solo una minima parte delle aree interessate dal diserbo chimico, mi sembra palese che le temperature estive non possano aver provocato una tale calamità, peraltro smentita laddove l’erba viene tagliata in modo meccanico (lungo le strade extraurbane).

Un altro aspetto grave ed intollerabile è che tra le aree urbane interessate dal diserbo si contano anche spiazzi privati, come l’ingresso di casa della sottoscritta e siti sensibili frequentati da famiglie con bambini ed animali domestici, come cani e gatti, per non parlare del percolamento delle sostanze inquinanti in falda.

I tumori sono un tipo di problema provocato dalla chimica di sintesi, ma essa è causa di molti altri mali, quali disfunzioni metaboliche, allergie, riduzione della capacità di apprendimento, eccetera. Tutte le sostanze chimiche di sintesi, ivi compresi gli erbicidi, sono una tecnologia nuova, completamente fuori controllo e sconosciuta all’evoluzione, inventata a tavolino specificatamente per uccidere la vita. La leggerezza con cui nel nostro Comune si continuano a spandere sostanze pericolose, come minimo per l’ambiente (benché autorizzate dal Ministero della Sanità), è a dir poco inquietante.

Il dover ritornare su una problematica che credevo fosse stata affrontata responsabilmente e con sensibilità, mi provoca sbigottimento e va ad aggiungersi al già grave disagio per il mai superato problema dei trattamenti sui vigneti, che stanno rendendo l’aria del nostro Comune e delle proprietà private irrespirabile oltre che malsana.

Qualsiasi cittadino pensante non può esimersi dal chiedere al sindaco di un territorio così selvaggiamente stuprato dalla mano umana su quali presupposti questo Comune a guida leghista intenda affacciarsi alla candidatura tra i siti “Patrimiono dell’Umanità” o tra i borghi più belli d’Italia, senza aver prima difeso la salute del proprio territorio e dei propri concittadini.

Questa è la domanda che sottopongo anch’io al mio sindaco, soprattutto ora che è diventato onorevole e che può portare avanti con più forza e determinazione le istanze per la difesa della salute del territorio e delle persone.

In attesa di riscontro, porgo distinti saluti.

Marilena De Conto

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