Monfumo diventa “Città del Vino”, ieri la proclamazione in occasione della 37esima Festa della Mela. Zambon: “Oggi il vino parla del territorio”

La cerimonia di proclamazione di “Monfumo Città del Vino” è avvenuta ieri, sabato 2 ottobre 2021, in occasione della 37esima Festa della Mela.

Ora, oltre alla mela, la comunità di Monfumo potrà essere associata anche alla coltivazione della vite che in questi luoghi è sempre avvenuta nel rispetto dell’ambiente e impreziosendo il paesaggio.

Un riconoscimento importante per tanti produttori locali che hanno festeggiato insieme alla Pro Loco, al Gruppo Alpini e alle altre associazioni del territorio che hanno dato il loro contributo lavorando nello stand enogastronomico e nell’enoteca allestiti a due passi dal municipio.

Alla cerimonia di proclamazione hanno partecipato il sindaco Luciano Ferrari, l’onorevole Giuseppe Paolin, il consigliere regionale Tommaso Razzolini, il presidente dell’Associazione “Città del Vino”, Floriano Zambon, l’assessore di Cavaso del Tomba Michele Cortesia, Simone Rech per Coldiretti Asolo e il parroco don Marco Cagnin.

Non ha nascosto la sua soddisfazione il primo cittadino Ferrari che ha ringraziato tutti i protagonisti del percorso che ha portato a questo riconoscimento.

“Qua c’è un lavoro di tutta la comunità insieme all’amministrazione comunale – ha affermato l’onorevole Paolin – Ho visto come si è sviluppata questa cosa: con l’utilizzo del solo 7% di terreno vitato e con la salvaguardia del territorio che non ha eguali”.

“Un importante riconoscimento che valorizza il lavoro di tutti i viticoltori – commenta Rech -, che sono i ricamatori del territorio, e aiuta nel promuovere vino e prodotti tipici. Ringrazio l’amministrazione comunale che ha appoggiato Coldiretti in questa iniziativa. Monfumo era conosciuta fin dal Secondo Dopoguerra per la produzione di vino bianco, soprattutto il Prosecco e la Bianchetta. Questa tradizione è stata portata avanti nel tempo e oggi abbiamo qualche cantina a Monfumo: i produttori credono che il vino sia un prodotto per veicolare questo territorio”.

Questo è un traguardo importante ma dobbiamo fare squadra tra Città del Vino perché il mercato è grande e richiede numeri importanti – ha aggiunto il consigliere Razzolini – Poco tempo fa è arrivato anche il riconoscimento Unesco: anche questa chiave di lettura tra turismo e agricoltura può far crescere questo territorio. Oggi c’è anche la Festa della Mela ed è importante che un settore trainante come il vino possa essere collegato con realtà meno conosciute per valorizzarle ulteriormente”.

“Oggi il vino parla del territorio e il territorio ha questo collegamento fondamentale con il vino ma anche con l’olio – ha affermato Zambon – Il vino buono si trova dappertutto e il vero problema è far sì che il vino racconti e trasmetta emozioni. Se è vero che il vino da alimento è diventato bevanda, adesso io dico che è diventato ‘poesia della tavola’, è fondamentale percorrere la strada dell’accoglienza”.

“Oggi la cantina è diventata un luogo di accoglienza – conclude – Noi adesso abbiamo un compito: dimostrare al consumatore che vale la pena andare a vedere dove si è ‘ispirato il poeta’ e quindi fare in modo che la gente venga a degustare e a conoscere i territori di produzione. È per quello che la nostra rete ha anche questo compito di trasmettere le buone pratiche, non più soltanto il piano regolatore ma anche altre esperienze. Abbiamo un grande patrimonio e dobbiamo stare attenti a non disperderlo. La mia preoccupazione è la rimuneratività della produzione dell’uva in determinate zone d’Italia”.

Intanto la Festa della Mela continua anche oggi con “Melaspasso”, la passeggiata naturalistica di 7 chilometri attraverso le bellezze di Monfumo, il mercatino all’aperto, lo stand gastronomico e l’enoteca dove si potranno degustare gli ottimi vini del territorio e, tra le varie specialità, lo “Spezzatino alle Mele” e altre prelibatezze anche da asporto.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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