Costruire un programma triennale di attività che costituirà la base del lavoro con le università, gli istituti storici, le associazioni culturali, i musei e con la rete delle OGD: è questo uno degli obiettivi contenuti nel recente accordo di collaborazione sottoscritto tra la Giunta regionale del veneto e il MeVe, il Memoriale veneto della Grande Guerra del Comune di Montebelluna.
E’ quest’ultimo, infatti, ad essere stato individuato dalla Regione attraverso la legge n. 25 del 4 novembre 2022 “La Grande Guerra infinita: collaborazione istituzionale col MeVe, attivazione della rete delle OGD e del costituendo Club di prodotto dei luoghi del primo e del secondo conflitto mondiale” come istituto cardine per la collaborazione in rete dei portatori d’interesse che si occupano dell’elaborazione della ricerca storica e della salvaguardia della memoria della Grande Guerra nelle diverse dimensioni che la caratterizzano.
Legge che è stata promossa dal consigliere regionale ed ex sindaco di Montebelluna Marzio Favero, e votata all’unanimità dal Consiglio regionale.
La stessa legge prevede inoltre una Cabina di regia composta da Cristiano Corazzari, assessore al Territorio, Cultura, Sicurezza, Flussi migratori, Caccia e Pesca della Regione del Veneto, o suo delegato; Federico Caner, assessore ai Fondi UE, Turismo, Agricoltura e Commercio estero della Regione del Veneto, o suo delegato; Marzio Favero, consigliere regionale, o suo delegato; Elena Ostanel, consigliera regionale, o suo delegato; Renato Camurri, docente dell’Università degli Studi di Verona in rappresentanza di tutte le Università degli studi del Veneto; Michele Tamma, in rappresentanza del CISET, Marco Salvatore Paolino, per il Ministero dell’Istruzione e del merito ed infine un rappresentante del Ministero della Difesa.
Questa prestigiosa Cabina di regia avrà il compito di esprimere indirizzi in ordine alla predisposizione del programma triennale di attività e dei piani annuali e al coordinamento delle attività della legge, sia del MEVE sia della rete delle OGD e del costituendo Club di prodotto “Le città al fronte”.
Il programma triennale riguarderà iniziative di studio e divulgazione, l’organizzazione di attività didattiche e visite guidate, l’aggiornamento degli allestimenti, la produzione di mostre itineranti e di esposizioni permanenti, la cura della comunicazione scientifica sul sito regionale.
Oltre agli aspetti culturali, saranno coinvolti anche quelli turistici: la programmazione conterrà infatti anche linee di indirizzo per le attività di promozione e accoglienza turistica rispetto al tema dedicato alla Grande Guerra come previsto dal documento programmatico organizzativo e dal Masterplan approvato dal Comitato regionale per il Centenario da aggiornare con i luoghi del secondo Conflitto mondiale e della guerra fredda, ma anche per sostenere la formazione e le attività del futuro club di prodotto “le città al fronte”.
Sul piano economico, il valore è stimato sui 350 mila euro (150 mila per ogni anno: 2023, 2024 e 2025) per le attività di carattere culturale e scientifico e di 600 mila euro per le attività legate al turismo.
“Il MeVe è un fiore all’occhiello non solo per Montebelluna ma per l’intera Regione, per il suo valore storico-scientifico che lo rende luogo di approfondimento, memoria e riflessione – commenta il sindaco di Montebelluna Adalberto Bordin -. Per questo il dialogo con la Regione, che non è mai mancato fin dai primi momenti in cui la sua realizzazione era solo un’ipotesi, non solo si conferma importante, ma determinante per assicurare il suo sviluppo in un’ottica capace di coniugare passato e presente, valore storico-culturale e turistico e che coinvolge l’intera area montelliana e contribuisce alla spinta per lo sviluppo del progetto Montello Travel. Questo accordo triennale getta le basi per proseguire in questa collaborazione attraverso una programmazione dall’alto contenuto scientifico garantita da una Cabina di regia composta da figure di elevatissimo valore”.
“Apprendo con grande soddisfazione che l’accordo triennale è stato approvato anche dalla giunta di Montebelluna, perché questo ci consente di passare alla fase operativa per un progetto che vuole tesaurizzare tutto il lavoro condotto dal comitato regionale del Centenario della Grande Guerra dal 2010 al 2018 – interviene Marzio Favero -. L’obiettivo era quello di creare un sistema di itinerari ecomuseali nella Regione Veneto sul modello degli equivalenti percorsi realizzati per i teatri bellici della 1° e 2° Guerra mondiale in Francia e Belgio, dove ogni anno si muovono circa 5 milioni di visitatori”.
“La sfida è duplice: la prima è quella di superare la frammentazione dell’offerta che caratterizza il territorio veneto che pure ha un patrimonio vastissimo di vestigia materiali della Grande Guerra; la seconda è fare del MeVe il centro di coordinamento per i progetti di ricerca e valorizzazione storica con l’obiettivo di dimostrare che gli effetti di quella tragedia si ripercuotono fino al presente, purtroppo l’esplosione della guerra in Ucraina è diventata la prova involontaria di quanto vi sia bisogno di riflettere sulle tragedie che si sono consumate nel Novecento sull’assurdità dei nazionalismi vecchi e nuovi e sull’esigenza non più rinviabile di dare vita a una Federazione europea di Stati” conclude Favero.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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