Adalberto Bordin, candidato sindaco per “Grande Montebelluna”: sotto la Loggia dei Grani la presentazione con Zaia e i referenti di Lega e FdI

“Uno di noi” è lo slogan che lancia Adalberto Bordin, commercialista e consigliere comunale con delega al bilancio, come prossimo sindaco della città, sotto il segno della Lega e con il supporto di Fratelli d’Italia.

Alla sua presentazione, svoltasi oggi alle 11.30 sotto la Loggia di Montebelluna, presenziavano senatori, coordinatori provinciali e regionali dei due partiti, oltre al presidente del Veneto Luca Zaia e altri sindaci e capigruppo dei Comuni limitrofi.

“Una Montebelluna che continui a fare da riferimento per il territorio” è quella che desidera amministrare Bordin: tra i punti del suo programma c’è quello di portare avanti la partita con le attività produttive in ginocchio contro il covid, senza però dimenticare l’aspetto culturale.

“Una città non può essere grande senza una grande cultura – ha affermato – Siamo la porta naturale di accesso al Montello, che ancora non è stato scoperto a pieno e valorizzato in tutte le sue bellezze”.

Una squadra, quella di Grande Montebelluna, che afferma di volersi spostare sulle stesse rotaie posate dalle due amministrazioni precedenti, con un approccio che pare voler essere più informale: a dimostrarlo, jeans e camicia per il candidato Bordin, che nel volantino elettorale lascia anche un numero di cellulare a disposizione dei cittadini, come simbolo della sua disponibilità al dialogo e all’ascolto.

A parlare per primi sono stati Gianangelo Bof, commissario provinciale della Lega, e Luca De Carlo per Fratelli d’Italia, seguiti dall’attuale sindaco Elzo Severin e dal suo predecessore Marzio Favero, che durante il suo mandato aveva ingaggiato proprio Bordin, come esterno, attribuendogli la delega al bilancio, non senza suscitare qualche polemica.

Ricordando anche l’ex segretario Flavio Baratto, il consigliere regionale Favero ha affermato: “Per fare amministrazione bisogna avere un piano strategico di dieci slide: se è più lungo è inutile. Io credo che questi dieci anni abbiano permesso di creare un gruppo Lega molto solido e che Adalberto abbia tutti i numeri per portare avanti un piano di opere pubbliche che per ora ammonta a oltre venti milioni di euro”.

Un po’ come per Conegliano, il governatore Luca Zaia ha affermato che anche a Montebelluna, a suo avviso, serve un “sindaco sceriffo”, ovvero “un primo cittadino non che faccia soltanto sparatorie, ma che si fermi ad ascoltare i cittadini”.

“Se fossi montebellunese, direi che qui bisogna decidere se continuare a scommettere sulla centralità di Montebelluna oppure riportarla all’isolamento. Questo è un territorio che tra oggi e la primavera del 2023 vedrà stravolta la viabilità (con il completamento della Pedemontana)” ha affermato.

La lista Grande Montebelluna ha già dichiarato che saranno organizzate a breve altre presentazioni nelle varie frazioni e località della città.

Riguardo al testa a testa con Loreno Miotto, per il Pd, e il gruppo Montebelluna Insieme, Bordin commenta così: “L’altro candidato è stato il mio professore di religione, una persona che stimo e apprezzo. Non andremo allo scontro, ma sarà sicuramente un dibattito appassionante”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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