Lo si diceva già negli anni Novanta: su internet c’è un po’ di tutto. Esistono portali che consentono di creare mail fittizie per il fishing, altri che vendono “pacchetti” di account, password e altre informazioni, altri ancora che danno le precise istruzioni per compiere una vera e propria effrazione in un sistema informatico altrui.
Un universo che richiede, considerando il futuro, anche degli “hacker buoni”, con un’etica e una professionalità che sia utile alla società per accogliere al meglio l’apporto del digitale. E chi potrebbe formare questi eroi, se non il mondo della scuola?
Analisi dei dati digitali, problemi legati all’intelligenza artificiale, sistemi di robotizzazione diventeranno nuove, basilari materie da insegnare ai ragazzi dell’Einaudi Scarpa di Montebelluna, dove questa mattina è stato presentato un progetto didattico, ispirato alla logica della Scuola 4.0, sviluppato dall’istituto col supporto del Comune di Montebelluna e con WindTre Business, anche grazie ai finanziamenti raccolti dalla scuola, che in tre anni ammontano a un milione di euro circa.
Il progetto, del valore di oltre 400mila euro, coinvolgerà a partire da subito circa 800 dei 1900 ragazzi complessivi dell’istituto (a seconda dell’indirizzo scelto) e consiste nel formare professionalità diverse e al contempo trasversali: serviranno quindi giovani che siano capaci di difendere le aziende dalle minacce digitali, altri che sappiano analizzare i dati digitali per permettere alle aziende di rimanere competitive sul mercato internazionale e che si avvicinino al mondo STEM, alla robotica e all’innovazione.
“Non volevamo spendere questi fondi nelle solite azioni, come comprare un nuovo computer o una lavagna digitale – ha spiegato Massimo Ballon, dirigente scolastico dell’Einaudi-Scarpa – Abbiamo inquadrato questo progetto affinché possa fornire dei servizi al territorio, in modo che i ragazzi possano mettersi in gioco nell’affrontare problemi reali. L’idea è quello di non buttare i soldi ma di proseguire e autosostenere la progettazione degli anni didattici futuro.
L’insegnamento frontale sta fallendo, specie in queste materie: i ragazzi sono cambiati e devono essere coinvolti in lavori pratici e in gruppo – continua il preside Ballon – Abbiamo comprato attrezzature utili anche per portarli fuori dalla classica aula”. Gli altri seicentomila euro sono stati spesi in formazione di docenti, studenti, nel potenziamento del wi-fi e in altre capacità.
“Sono contento che parte dei fondi del Pnrr intercettati dal nostro Comune, quindici milioni, siano arrivati anche negli istituti superiori – ha commentato il sindaco Adalberto Bordin – Sono sicuro che queste competenze apprese a scuola saranno spendibili nel mondo del lavoro, con una previsione avanzata di ciò che sarà il futuro, dando uno strumento in più ai giovani”.
“Seguendo il nostro slogan, – ha detto l’Area Manager di WindTre Business Davide Furlan, partner tecnico del progetto – cerchiamo di ridurre la distanza tra l’offerta e la richiesta nel mondo del lavoro. Sarà compito dei ragazzi aiutare le aziende a farsi notare in un mondo sempre più competitivo”. Secondo Meerim Sultanov, coordinatrice del progetto, si tratta della prima scuola in Veneto a specializzare i ragazzi in temi come la cybersecurity.
“La nostra società richiede un percorso di conoscenza e di sensibilizzazione su questi temi – ha detto Piero Iezzi, di Swascan, – I ragazzi saranno i portatori sani di una conoscenza da diffondere poi anche in famiglia e conosceranno un mondo del digitale che, con i giusti strumenti, non è poi così oscuro. Potranno anche essere in grado di individuare le vulnerabilità delle aziende, rendendole quindi più sicure per il futuro”.
Potranno così ambire a raggiungere i diversi livelli di difficoltà di quest’ambito: dall’Ethical Hacking al Secure Coding, passando per l’OSiNT e concludendo con la Threat Intelligence.
Come ha spiegato Alessandro Antini, il progetto comprende anche alcune lezioni con docenti certificati e nuove tecnologie, portali e software, alcuni dei quali focalizzati sul “Big Data Analytics” ovvero sull’analisi dei dati per individuare tendenze, statistiche e interessi, ma anche previsioni.
Leonardo Ciocca, della COMAU, ha invece parlato delle lezioni di robotica e STEM: “All’interno di questo laboratorio, il robot – agganciato al banco – diventerà un oggetto di apprendimento: una volta diplomati, i ragazzi sapranno costruire o modificare un robot”.
Al termine della conferenza, è intervenuto anche uno dei ragazzi che ha confermato: “L’apprendimento pratico è la cosa più importante per noi giovani. La soglia di attenzione media sta diminuendo, perché il mondo va sempre più veloce. Essere messi alla prova sul campo rappresenta la soluzione più rapida e pratica per imparare”.
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