I germani reali che frequentano le acque del Canale Caerano nei pressi del cimitero di Montebelluna possono stare tranquilli per altri tre anni. Lo stesso vale per chi utilizza la pista ciclopedonale che corre sulla sponda destra e per chi frequenta il camposanto per rendere omaggio ai defunti. Il cantiere della nuova opera di presa, in gran parte interrata, che alimenterà gli impianti di irrigazione a pressione per la zona sud di Vedelago, vedrà la luce solo nel 2024. Il dettaglio è emerso nel corso della presentazione pubblica online del progetto da parte del Consorzio di Bonifica Piave.
“Entro il 25 settembre – ha spiegato Daniele Mirolo, responsabile unico del procedimento e dirigente area tecnica progetti del Consorzio – faremo richiesta di finanziamento al Ministero dell’Agricoltura; la risposta è attesa fra un anno e solo allora sapremo se l’opera sarà finanziata e potrà essere realizzata. Complessivamente serviranno tre anni di lavori per posare quasi 130 km di tubazioni e circa 1.500 idranti; per l’opera di presa a Montebelluna prevediamo 4-5 mesi di cantiere nel corso dell’anno 2024, secondo il cronoprogramma, che è ancora in fase di definizione“.
Il progetto, che vale 24 milioni di euro, prevede nel comprensorio di Vedelago a sud della Strada provinciale 102 “Postumia” l’eliminazione di tutte le canalette a scorrimento e la loro sostituzione con tubazioni in fibra di vetro per i diametri maggiori e in pvc per quelli più piccoli. Il dislivello di 70/80 metri tra Montebelluna e Vedelago consente di sfruttare la forza di gravità; contestualmente agli scavi saranno posati anche i tubi che negli anni a venire serviranno la zona di Vedelago Nord. L’intervento consentirà di mantenere nell’alveo del fiume Piave circa 1.500 litri d’acqua al secondo, evitando le notevoli dispersioni che, con le canalette costruite nel secondo dopoguerra, arrivano fino al 60%.
“Le gravi conseguenze del lungo periodo siccitoso dell’estate 2012 – spiega il Consorzio – hanno messo chiaramente in evidenza la necessità di interventi volti al risparmio e alla tutela qualitativa della risorsa idrica irrigua, per renderla disponibile a chi non può godere del servizio irriguo e per soddisfare i requisiti di minimo deflusso vitale”.
L’opera di presa, come il resto delle opere, sarà interrata, azzerando l’impatto visivo e paesaggistico. A margine sarà realizzato anche un piccolo bacino di laminazione di 5mila metri cubi: l’invaso servirà per raccogliere l’acqua in eccesso nel canale Caerano in caso di interruzione delle pompe che saranno realizzate in loco.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it