Aspettando il nuovo Teatro di Montebelluna (entro il 2025), iniziano gli eventi culturali della Fondazione. Marzio Favero: “Il teatro sta all’anima come l’ospedale sta al corpo”

“Entro il 2025 Montebelluna avrà un teatro e a goderne sarà tutta l’area” riconfermano il sindaco Adalberto Bordin e il consigliere regionale Marzio Favero alla conferenza stampa di presentazione della Fondazione Teatro Montebelluna, organismo istituzionale nato proprio per gestire il nuovo teatro e anticipare già a partire da quest’anno un dialogo con i cittadini e con le associazioni culturali montebellunesi. Per farlo, sarà necessario sviluppare nella comunità la sensibilità culturale necessaria per comprendere la necessità di un investimento come questo, interpretabile anche come una “lucida follia”.

La Fondazione è diretta da un consiglio di amministrazione composto dalla presidente Elisabetta Maschio, da Tiziano Dall’Omo, Claudio Sartorato, Rossella Florean e Aldolfo Chiaventone. “L’obiettivo è quello di far nascere non un teatro commerciale, quanto un teatro sociale” è stato detto durante la conferenza.

Se è vero che “il teatro sta all’anima come l’ospedale sta al corpo”, l’amministrazione di Montebelluna intende perseguire quell’obiettivo che già l’ex sindaco Marzio Favero aveva promosso in precedenza: regalare alla città un teatro degno del livello culturale che la città ha sempre voluto mantenere, coronando tra l’altro l’opera di pedonalizzazione del centro storico.

In attesa della posa della prima pietra e dell’inaugurazione, la Fondazione avrà il compito di costruire importanti reti di compartecipazioni e sta già operando attraverso l’organizzazione di alcuni incontri culturali che avranno luogo alla Biblioteca Comunale con prenotazione obbligatoria, ma disponibili anche in streaming. I primi due appuntamenti vedranno come protagonisti il filosofo Umberto Galimberti, il 20 ottobre, e lo scrittore Stefano Massini, a novembre.

“Possiamo considerarlo il miglior omaggio al 150° compleanno della municipalità di Montebelluna – ha considerato il sindaco Bordin – e in effetti ci stiamo ispirando alla struttura organizzativa creata in occasione di questi festeggiamenti, cercando di condividere non solo con la Fondazione ma anche con i cittadini e con i Comuni vicini questo progetto. Il teatro dovrà diventare un punto di riferimento per l’intero comprensorio della Pedemontana”.

“Il teatro sarà una grande scommessa di questa città, ma anche una priorità e, bando alle polemiche, l’amministrazione ha fatto in modo che i fondi (con un ringraziamento a Banca Intesa) vengano destinati a quest’obiettivo – ha affermato il consigliere Marzio Favero – Mi aspettavo che vi fossero delle critiche sul fatto che operazioni come questa riguardino sempre il centro e non le frazioni: invece i cittadini hanno compreso e mi hanno detto ‘oh, finalmente un teatro in città’”.

“Il teatro è una magia che si intreccia con la vita dei cittadini e insegna il rispetto, perché a teatro si rimane in silenzio – ha commentato l’assessore Maria Bortoletto. – Non soltanto noi, ma l’intera comunità ha scelto questo percorso e per questo stiamo continuando fiduciosi”.

La presidente Elisabetta Maschio, di professione direttrice d’orchestra, ha lavorato nel mondo del teatro a lungo: la sua funzione, come quella del resto del consiglio d’amministrazione della Fondazione, non è soltanto strategica bensì operativa. “Parlare di ragione e di follia è un argomento esatto in questo momento della nostra “presa d’azione” – ha commentato durante la conferenza stampa – Il nostro scopo oggi è quello di farci conoscere, con il motto che ‘la comunità costruisce il teatro, il teatro costruisce la comunità’. Abbiamo iniziato a farlo con un sito internet e una pagina Facebook, grazie a Rossella Florean, perché il lavoro nel raccordare le varie anime della città dev’essere quotidiano”.

“Sono cresciuta in questa città e lavoro nell’organizzazione di eventi – ha affermato Rossella Florean, membro del cda della Fondazione – C’è chi rimane affascinato dal fatto che una città così piccola si sia incamminata in un percorso così virtuoso. Le persone che lavorano nel mondo della cultura si metteranno a disposizione per contribuire, ma la vera sfida sarà tenere alta l’asticella”.

Nonostante il rincaro dei materiali, l’amministrazione assicura di avere un piano b in caso di problematiche riguardanti il nuovo teatro, che dai primi progetti di fattibilità dovrebbe sorgere sul lato sud di piazza Negrelli, al posto dell’attuale ex Pretura, con 400 posti e una struttura all’avanguardia: “Stiamo elaborando il progetto definitivo, ci riserviamo di non dire cose di cui non siamo certi, ma abbiamo già delle alternative e rispetteremo la deadline fissata nel 2025”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata. Video: archivio Qdpnews.it).
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