La Regione Veneto ha assegnato un contributo di 5 mila euro alla protezione civile di Montebelluna per l’acquisto di dotazioni atte al potenziamento dell’operatività dei volontari.
“Si tratta di un finanziamento promosso dall’assessorato all’ambiente e protezione civile – ha spiegato Elzo Severin, vicesindaco di Montebelluna – in attuazione delle procedure previste dai bandi approvati dalla giunta regionale lo scorso anno e che va a “premiare” l’intensa attività prestata dai volontari della protezione civile, guidata dall’instancabile Antonio Netto, su vari fronti. In particolare, è stato riconosciuto il supporto dato alle popolazioni e ai Comuni interessati dalla tempesta Vaia con il taglio degli alberi e il ripristino dei sentieri. Si è considerato anche il grande lavoro, condotto lontano dai riflettori, di recupero delle salme richiesto dall’autorità di polizia giudiziaria e che solo nell’anno 2019 ha comportato 36 interventi, spesso anche nelle ore notturne”.
La protezione civile montebellunese, riconosciuta ai massimi livelli quale sede Coc (Centro operativo comunale), sede Com (Centro operativo misto) e Capo Mandamento per le necessità istituzionali, da dicembre ha come responsabile Antonio Netto, eletto per i prossimi cinque anni anche coordinatore della protezione civile Provinciale del Distretto comprendente 15 Comuni, da Nervesa della Battaglia a San Zenone degli Ezzelini.
“Porgo i miei complimenti ad Antonio Netto e alla sua squadra – ha aggiunto Marzio Favero, sindaco di Montebelluna – per la sua elezione a coordinatore della protezione civile provinciale del distretto. Un risultato, conquistato sul campo in anni di impegni personali, che è andato oltre i limiti sia del dovere professionale sia dell’impegno volontario ordinario”.
“Quando facciamo riferimento alla protezione civile – prosegue – ci viene normale pensare o a interventi sul campo, quando c’è una qualsivoglia emergenza, o ai numerosi servizi di assistenza offerti in occasione di eventi culturali, sportivi o sociali. Tra i risvolti di questa attività della protezione civile di Montebelluna ve ne è uno poco noto e umanamente doloroso che è quello connesso al recupero delle salme di persone decedute o per incidenti o, purtroppo, per suicidio”.
“Quella di Antonio Netto – conclude il primo cittadino di Montebelluna – è stata una scelta di occuparsi anche di questa dimensione che non era obbligatoria ma per la quale la protezione civile di Montebelluna si è attrezzata con mezzo idoneo alla traslazione nell’obitorio dell’ospedale dei corpi delle persone decedute. Si tratta di una scelta rispondente a un’esigenza morale: alleviare la pena dei familiari, trattando con dignità le spoglie mortali dei lori cari. Grazie ancora ad Antonio Netto e alla sua squadra”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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