Aumentano frodi e violazioni della proprietà intellettuale: Spi introduce una sezione specializzata nella tutela dei segreti commerciali

Durante l’emergenza sanitaria non si sono fermate le frodi, le contraffazioni e le imitazioni servili dei prodotti delle aziende: per questo lo “Studio Legale Sernaglia, Caverzan e Associati” di Montebelluna, che opera all’interno di Spi (Studi Professionali Integrati), è corso ai ripari introducendo un’apposita sezione specializzata nella tutela della proprietà intellettuale per venire incontro alle piccole e medie imprese del territorio.

Non tutte le aziende sono consapevoli del valore del loro know-how riservato e delle informazioni commerciali riservate (segreti commerciali): un patrimonio da proteggere e per il quale la direttiva 2016/943 dell’8 giugno 2016 del Parlamento europeo e del Consiglio ha fornito agli Stati membri un quadro comune sulla protezione.

La definizione di know-how si rinviene nel Regolamento (Ce) 772/04 sugli accordi di trasferimento di tecnologia: “un patrimonio di conoscenze pratiche non brevettate, derivanti da esperienze e da prove, patrimonio che è: segreto, vale a dire non generalmente noto, né facilmente accessibile; sostanziale, vale a dire significativo e utile per la produzione dei prodotti contrattuali; individuato, vale a dire descritto in modo sufficientemente esauriente, tale da consentire di verificare se risponde ai criteri di segretezza e di sostanzialità”.

In Italia, il segreto industriale è disciplinato dall’articolo 98 del Codice della Proprietà Industriale (Cpi) che prevede la tutela delle informazioni aziendali e delle esperienze tecnico-industriali, comprese quelle commerciali, soggette al legittimo controllo del detentore.

L’articolo 98 del Cpi non menziona espressamente il know-how ma secondo la giurisprudenza italiana può essere ricondotto nell’ambito delle informazioni aziendali segrete.

Rispetto alla tutela, invece, la Corte di Cassazione ha affermato che la rivelazione di segreti scientifici e industriali sanzionata dall’articolo 623 del Codice Penale può riguardare anche il know-how aziendale, ritenendo applicabile la norma anche alla fattispecie di divulgazione di know-how da parte di ex dipendenti di una società a vantaggio di altra società concorrente (sentenza numero 25008/2001).

In un’inchiesta de “Il Sole 24 Ore” dello scorso novembre, inoltre, si è sottolineato che i marchi, le licenze e i processi produttivi salgono ormai al 76% di tutto il valore d’impresa delle aziende quotate negli Stati Uniti e che le regole per la loro valutazione sono aumentate.

“Marchi e brevetti sono un valore per le imprese – ha spiegato il dottor Fabio Maggio, responsabile della sezione Ip – La consapevolezza del valore intrinseco rappresentato da marchi, brevetti e segreti commerciali comincia ad emergere anche nelle piccole e medie imprese, forse complice la crisi scaturita dall’emergenza Covid. Se prima la proprietà intellettuale era appannaggio delle grandi aziende, oggi anche la piccola e media impresa artigiana si rende conto di avere la necessità di difendere quei processi, quei metodi di lavoro e quel saper fare che costituiscono la sua identità”.

Il dottor Maggio ha precisato che ora anche il know-how aziendale si può proteggere e difendere grazie all’intervento del legislatore europeo che ha introdotto diversi meccanismi di tutela.

Il nuovo servizio dello “Studio Legale Sernaglia, Caverzan e Associati” di Montebelluna ha come obiettivo quello di aiutare le imprese a capire quali sono i beni intangibili che hanno a patrimonio o che intendono sviluppare, definendo insieme le strategie di tutela.

Accanto ai tradizionali servizi di registrazione di marchi e brevetti – conclude il dottor Maggio -, abbiamo aggiunto dei servizi ulteriori: ricerche relative ai nuovi marchi oltre alla possibilità di affiancamento a studi di comunicazione e grafici per visionare le problematiche legate alla costruzione dell’immagine di un nuovo marchio. Inoltre, abbiamo aggiunto un servizio innovativo relativo alla tutela dei segreti commerciali”.

Disegni, modelli, segreti, liste clienti e processi non brevettabili oggi possono essere tutelati grazie agli strumenti riconosciuti dal legislatore europeo.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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