Bagnante con la diarrea, choc in piscina. I gestori: “Problema risolto in un’ora”

Un “incidente tecnico” improvviso e molto imbarazzante, praticamente un incubo per chiunque frequenti un luogo pubblico e ne sia suo malgrado colpito.

Il luogo pubblico in questione, nel nostro caso, è la piscina comunale di Montebelluna e il patatrac – bisogna dirlo – è avvenuto la scorsa domenica 19 gennaio, poco prima delle 13 (orario di chiusura).

A spiegare il (maleodorante) accaduto è una signora che, proprio in quel momento, si trovava con la sua bimba di 5 anni all’interno della vasca piccola, quella di solito utilizzata proprio dai bambini o dagli anziani con qualche acciacco. Qui, però, altro che acciacco!

“Una signora anziana ha avuto un improvviso attacco di diarrea in piscina e non ha detto nulla (comprensibilmente per l’imbarazzo ndr), andandosene via – il racconto della sfortunata ‘vittima’ dello spiacevole episodio -. Sono stata l’unica che si è subito accorta di quel che ci galleggiava intorno”.

Pronto anche l’intervento del bagnino, che ha immediatamente fatto sgomberare la vasca (visto l’orario non sarebbe comunque più entrato nessuno dopo), allertando subito i gestori della Montenuoto.

“Non so se la donna abbia qualche problema fisico particolare, anche perché qualcuno mi ha detto che sarebbe già successo, sempre a lei, la scorsa estate – prosegue la malcapitata -. Non si può lasciare che i bambini nuotino nelle sue feci però. Mia figlia, ad esempio, ha ingoiato l’acqua della piscina, come purtroppo capita spesso”.

L’episodio, confermato dalla segretaria Maria Giulia Pillonetto e dal responsabile della piscina di Montenuoto (che come noto gestisce l’impianto), Corrado Menegon, ha avuto anche qualche strascico, con la “vittima” che ha anche interpellato sindaco e Forze dell’ordine.

“Purtroppo è successo, sono casi molto sgradevoli ma isolati (capita al massimo due o tre volte l’anno e ovunque) – spiegano i responsabili della struttura -. Siamo intervenuti subito quel giorno, dopo la segnalazione del bagnino, attivando tutti i rigidi protocolli d’igiene previsti. E dopo un’ora era già rientrato tutto nella norma”.

Del resto, si sa, la contaminazione da escherichia coli (specie se da feci umane)è tra le più insidiose per la salute pubblica, quindi l’attenzione dei gestori di impianti natatori è massima sulla tematica della disinfezione.

“Spiace solo che l’episodio sia stato ‘reclamizzato’ con intenti polemici – sottolineano i gestori di Montenuoto -. Dopo l’accaduto abbiamo sentito sia la protagonista dello spiacevole ‘incidente’, una donna sulla settantina che frequenta la nostra piscina (anche se non ci risulta sia recidiva), che la ‘vittima’, invitando quest’ultima a venire di persona per chiarire. Purtroppo non abbiamo ricevuto alcuna risposta da parte sua”.

Da qui, comunque, la volontà di ribadire la tempestività delle procedure di disinfezione attivate nel caso specifico (e in generale) da parte dei gestori dell’impianto: “Il ciclo di disinfezione, in continuo giorno e notte, ha passaggi ben precisi: filtrazione, trattamento chimico con cloro, sterilizzazione con raggi UV e reintegro di acqua “nuova” – concludono i referenti della piscina -. Il tempo di ricircolo completo per tutta l’ acqua della vasca terapeutica (153mc totali) è di 1 ora, quindi ogni ora tutta l’acqua viene completamente trattata per la disinfezione. La prima fase prevede la filtrazione a sabbia con granulometria variabile, che trattiene lo sporco più grossolano (quali capelli, particelle corporee etc..). Il cloro presente in modo costante in acqua (controllato in modo automatico), permette di eliminare qualsiasi batterio presente entro 30 minuti di contatto. La sterilizzazione UV svolge un’ancor più approfondita azione battericida e in un’ora agisce su tutta l’acqua della vasca (tempo di ricircolo). Inoltre, ogni giorno vengono immessi circa 25 mc di acqua da acquedotto e quindi ogni circa 6-7 giorni l’acqua è completamente rinnovata”.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Archivio Qdpnews.it)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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