“Chiediamo all’Amministrazione comunale di Montebelluna che i dati sui contagi vengano resi pubblici per favorire una presa di coscienza dei cittadini”.
Il capogruppo Pd in Consiglio comunale, Davide Quaggiotto, era questa mattina, lunedì 14 dicembre 2020, nell’area antistante all’ospedale San Valentino di Montebelluna, insieme all’ex senatrice e sindaca Laura Puppato, al consigliere comunale e medico Silvio Tessari e Franco Mattiazzi, per manifestare il dissenso nei confronti delle informazioni frammentarie o assenti che giungono dalle istituzioni.
“Stiamo raccogliendo il grido d’allarme che ci è arrivato nei giorni scorsi – ha sottolineato Puppato -, attraverso messaggi e telefonate da parte di chi lavora all’interno della struttura sanitaria”.
Il Pd chiede l’immediata convocazione di un Consiglio comunale straordinario dedicato esclusivamente all’emergenza sanitaria, a cui partecipi anche il direttore generale Francesco Benazzi: “Per verificare – dicono – che i dipendenti dell’ospedale stiano svolgendo le loro funzioni in salute e salvaguardia e che i malati abbiano cure adeguate. Chiediamo inoltre un incontro tra i sindaci del territorio perché si individuino soluzioni al caso”.
In questi ultimi giorni si è verificato un vero e proprio cortocircuito mediatico attorno alla situazione dell’ospedale Covid di Montebelluna, di cui si sono occupati anche le reti televisive nazionali.
La concomitante conferenza stampa di questa mattina del direttore generale dell’Ulss2 Benazzi ha “stemperato” la drammaticità evidenziata dai media, tuttavia Laura Puppato ha riferito di contatti con operatori sanitari che lavorano all’interno dei reparti Covid che ne confermerebbero invece la drammaticità: “Ho parlato con due medici e un’infermiera – ha detto l’ex senatrice -. Ho sentito i loro pianti di disperazione e mi hanno riferito che non sono più in grado di curare i pazienti in scienza e coscienza. Ho notizie che il 50% delle persone che entrano in terapia intensiva ne escono morte“.
“Dal primo novembre scorso – prosegue – non c’è più un letto libero. Appena si libera viene subito occupato, e parliamo di 22 posti di terapia intensiva, 7 di pre-intensiva e 120 posti nel reparto Covid”
Tutto questo – sottolinea Laura Puppato – nella più totale segretazione delle informazioni. E’ stata diffusa una circolare in cui viene fatto assoluto divieto agli operatori sanitari di parlare con i giornalisti. Sembra di essere in Corea del Nord. C’è una carenza storica del 30% del personale, ora quasi la metà si è ammalato di Covid. In pneumologia entrano normalmente 200 pazienti l’anno, mentre nell’ultimo mese ne sono entrati 80″.
“Un accesso cinque volte superiore con metà personale. – sottolinea – Significa che chi normalmente seguiva un paziente ora ne ha dieci. Di conseguenza non possono più essere garantite le cure adeguate. Ora basta tacere, è inaccettabile continuare ad avere informazioni non veritiere sull’attuale situazione sanitaria in Veneto dove, dati alla mano, abbiamo oggi il 25% di positivi contro il 12% della media nazionale. Non si possono raccontare favole quando ne va della salute delle persone”.
“Dati addomesticati – ha rincarato la dose Silvio Tessari -, per restare in zona gialla. La realtà è ben diversa e ci dice che i medici litigano tra loro per avere una sala operatoria. Il Veneto ha retto grazie alla presenza dei medici di base altrimenti saremmo già al totale collasso”.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
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