La Croce Bianca di Montebelluna avrebbe potuto avere tra i suoi volontari un nuovo autista di ambulanza, ma esattamente quattro mesi un tragico incidente sul lavoro ha spezzato la vita di Mattia Battistetti. A lui, che aveva iniziato con entusiasmo il percorso di formazione, l’associazione ha voluto intitolare la sala riunioni della sede di via Ospedale.
“Quando ha cominciato a frequentarci – spiega la presidente Maria Farina – aveva solo 21 anni, ma per essere autisti bisogna avere 21 anni e 6 mesi. Abbiamo voluto ricordarlo con questa intitolazione e consegnando un diploma di encomio alla sua famiglia: qui abbiamo espresso la nostra riconoscenza e il sincero affetto, che non morirà mai, verso persone speciali come Mattia. Lui vivrà sempre nei nostri cuori, più forte di qualsiasi abbraccio e più importante di qualsiasi parola”.
Alla cerimonia di intitolazione hanno partecipato i familiari di Mattia, ancora fortemente provati dalla gravissima perdita del 29 aprile. “Questo gesto inaspettato – spiega la mamma Monica Michielin – ci ha fatto un enorme piacere. Mattia veniva qui alla Croce Bianca molto contento di partecipare ai corsi di formazione: era come una sua seconda casa“.
Erano presenti anche alcuni amministratori locali, tra cui il sindaco reggente di Montebelluna, che ha scelto di non indossare la fascia tricolore “per protesta contro lo Stato che non tutela i suoi cittadini”.
Stasera alle 20 davanti al Municipio si terrà una fiaccolata per ricordare Mattia e tutte le vittime di incidenti mortali sul lavoro, drammaticamente aumentate negli ultimi mesi.


La mattinata di sabato 28 agosto è stata occasione anche per ringraziare tutti coloro che, negli ultimi due anni, hanno contribuito alla raccolta fondi per fornire attrezzature alla Croce Bianca e all’Ospedale San Valentino di Montebelluna. Tra i più attivi c’è stato il Comitato Festeggiamenti di Onigo di Pederobba.


“Noi – spiega Fabrizio Fantin – ci siamo attivati già nel primo periodo della pandemia, appoggiando l’iniziativa delle Croce Bianca e rilanciandola anche coi social: la risposta è stata splendida e siamo riusciti a procurare attrezzature che sono in funzione già da molti mesi”.


La dotazione di mezzi della sede si è arricchita di altre tre ambulanze, benedette dal prevosto monsignor Antonio Genovese, che si aggiungono alle quattro già in servizio a supporto delle emergenze del Suem di Treviso e dei servizi sanitari del territorio.
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