Confartigianato Asolo Montebelluna, indagine tra cento associati: “Forte tensione e pessimismo sul caro energia e materie prime”

Sette artigiani su dieci sono pessimisti dopo la pandemia, nove su dieci vivono in maniera pesante l’aumento delle materie prime e soltanto uno su quattro prevede un miglioramento della situazione nei prossimi mesi.

Un quadro di grande preoccupazione, accentuata ora dal conflitto russo – ucraino in corso. Il sentiment degli artigiani di Asolo e Montebelluna – uscito da un panel di cento intervistati – mostra una forte tensione rispetto al futuro.

Due, sopra tutte, le ragioni che inducono al pessimismo: le trasformazioni legate alla pandemia e l’aumento del costo delle materie prime.

È questo che emerge da un piccolo sondaggio, senza pretesa di valore demoscopico, realizzato su un campione di circa cento artigiani del territorio. Un questionario con diverse testimonianze che descrivono, appunto, un quadro improntato al pessimismo.

Dopo circa due anni di emergenza sanitaria, che ha messo a dura prova la maggior parte delle aziende – 7 realtà su 10 indicano un impatto negativo o molto negativo della pandemia sulla propria attività -, più dell’80% degli intervistati sta avvertendo considerevolmente l’aumento dei costi energetici. “Considerando l’energia un bene primario, non è possibile un aumento sconsiderato come quello al quale stiamo assistendo. Può essere plausibile un aumento fino al 30%, ma la realtà delle bollette è ben diversa” ha commentato un’azienda idrotermica di Valdobbiadene. “Oltretutto, visto che gli stipendi rimangono gli stessi, si tradurrà in un minore potere d’acquisto di beni e servizi da parte delle persone”.

Pesante anche la situazione sulle materie prime: 9 imprese su 10 hanno avvertito con decisione l’aumento dei prezzi. “Quest’ultimo deriva da situazioni estremamente complesse a livello mondiale. Ininfluente l’azione di una sola associazione per quanto importante: anche uno Stato come l’Italia conta ben poco. L’incontrollabile aumento di richiesta e l’eccessivo sfruttamento delle materie prime sta portando ad un futuro prossimo l’esaurimento delle stesse in tutto il pianeta. Nella nostra piccola realtà, gruppi di acquisto e consorzi credo siano le uniche azioni pratiche realmente possibili per tamponare nel breve periodo, certamente però non risolveranno la situazione” ha commentato un’azienda del settore dei servizi e terziario.

Anche per la ristorazione il momento è critico: “Abbiamo riscontrato aumenti che raggiungono il 180%. Ad esempio, per i prodotti di panificazione contiamo un +30%, +180% per i crostacei, +20% sul vino”.

Purtroppo anche le aspettative sul futuro non sono rosee. In questo 2022 solo il 24,1% degli intervistati prevede una crescita della propria attività, ed il 16,9% una stabilità rispetto agli anni precedenti. Il restante 59,0% si prepara ad una crisi moderata o molto forte.

In un arco di 5 anni, la percezione rilevata è simile: il 33,7% spera in una buona crescita dell’azienda; il 22,9% crede che la propria realtà rimarrà stabile. Il restante 43,4% si prepara ad una leggerà difficoltà o ad una crisi più marcata.

“Abbiamo voluto predisporre questo questionario, inizialmente rivolto al nostro Consiglio e successivamente allargato alla nostra base associativa, per dare voce ed ascoltare le esigenze delle nostre imprese e dei nostri artigiani. Quanto emerge è frutto delle contingenze del periodo e si spera che queste crisi, sanitaria e geopolitica in primis, si possano al più presto archiviare e ci si possa poi concentrare sui problemi di sempre: burocrazia, eccessiva imposizione fiscale, scarsità costante di forza lavoro, aspetti oramai considerati un dato di fatto nel nostro sistema socioeconomico” commenta Fausto Bosa, Presidente di Confartigianato Imprese AsoloMontebelluna.

“Nonostante tutto, voglio essere fiducioso e conto nelle capacità di risposta e di reazione che fanno parte del corredo genetico di noi italiani in generale e dei nostri artigiani in particolare. Una cosa tuttavia è certa: queste difficoltà stanno accrescendo le disuguaglianze nel nostro paese e su scala globale; il nostro timore è che vi sia più di qualcuno, ad alti livelli, che stia speculando e lucrando sulla situazione in essere”.

(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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