C’è anche un pezzo di Montebelluna nella storia sportiva di Luigi Datome che domenica 13 agosto ha disputato il suo ultimo match in Italia prima del mondiale di pallacanestro, al termine del quale ha annunciato il suo ritiro.
Ieri la Nazionale italiana ha sconfitto per 98 a 65 Portorico, vincendo tutte e cinque le amichevoli prima del torneo iridato che andrà in scena nelle Filippine, in Giappone e in Indonesia dal 25 agosto al 10 settembre prossimi.
“Gigi – commenta il presidente della Regione Veneto Luca Zaia -, uno dei pochi nostri campioni a giocare in Nba e nelle maggiori squadre italiane (Siena, Roma, Milano tra tutte, purtroppo non in Veneto), è nato e ha trascorso l’infanzia a Montebelluna, di dove è originaria la famiglia materna”.
“Grande attaccante – continua -, grandissimo tiratore, è l’emblema della nostra Nazionale e dello sport inteso come gruppo. Gigi è anche impegnato nel sociale: lo ricordiamo in un grande evento a Treviso in Ghirada nel 2018 a favore delle famiglie di ragazzi con autismo, assieme ad altri sportivi come Stefano Tonut, Martin Castrogiovanni e Giorgia Sottana. Ad maiora, grande campione!”.
Il vicesindaco di Montebelluna, Claudio Borgia, ha voluto ricordare alcuni aneddoti del campione trevigiano, che ha vestito per ben 15 anni la maglia azzurra e ha giocato in Nba con i Detroit Pistons e i Boston Celtic.
“Non tutti sanno – spiega Borgia – che Gigi è sì orgogliosamente sardo, ma per metà montebellunese. È nato qui come sua mamma Antonella, e ha passato buona parte delle sue estati a Montebelluna. Io ho un ricordo bellissimo di lui, quando da bambini al Grest di Guarda, insieme ai suoi cugini Mauro e Marco, ci divertivamo a far impazzire Suor Carla“.
“Mentre tutti andavano a giocare a calcio – continua -, Gigi mi ‘costringeva’ a tenergli fermo il palo del canestro perché già a 6 anni voleva schiacciare. Ci siamo persi di vista, ma ricordo ancora oggi l’emozione di quando in un inserto de ‘La Gazzetta dello Sport‘ lessi di questo giovane fenomeno di 16 anni che giocava con la Mens Sana Siena. O quando in una partita al PalaSavelli di Porto San Giorgio andai a salutarlo e, dopo tanti anni, mi riconobbe subito e ci fermammo a parlare”.
Il vicesindaco di Montebelluna ha sottolineato che quel bambino, che aveva una passione smisurata per il basket, non solo è riuscito a realizzare il suo sogno, dimostrando a tutti che con tanto impegno e dedizione si possono raggiungere grandi obiettivi, ma è diventato un grande uomo impegnato nel sociale e appassionato di cultura.
“Grazie Gigi – conclude – per aver portato in alto, per tutti questi anni, il tricolore, i sani valori dello sport di squadra e anche un pizzico di Montebelluna”.
(Foto: Wikipedia).
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