La situazione dell’Ospedale San Valentino di Montebelluna è stata al centro del consiglio comunale convocato in seduta straordinaria lo scorso 3 maggio alla presenza del dottor Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, e di Paola Roma, presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 2.
Questo appuntamento era molto atteso dal gruppo dei Democratici per Montebelluna che, insieme alle altre forze di minoranza, aveva presentato una mozione, bocciata dalla maggioranza lo scorso febbraio, nella quale si evidenziava la grave carenza di Medici di Medicina Generale (Mmg) nel Veneto oltre al problema dell’ingente numero di persone nelle liste di attesa e all’esternalizzazione di alcuni servizi dell’Ospedale di Montebelluna a cooperative private: Guardia di Radiologia, Guardia Medicina, Guardia Anestesiologica e Gestione dell’ambulatorio di Ortopedia.
Presente nella Sala Consiliare della Loggia dei Grani anche Stefano Marcon, sindaco di Castelfranco Veneto e presidente della Provincia di Treviso.
“Il reparto di psichiatria ha l’organico dimezzato – sottolineano i Democratici per Montebelluna -. Inoltre, per la notte, in tutta l’Ulss 2 c’è solo una guardia che è presente nell’ospedale di Treviso. La salvaguardia della salute mentale è un argomento molto importante. Per questo abbiamo chiesto che si ponga rimedio a questa situazione. Abbiamo richiesto aggiornamenti sull’ampliamento promesso dell’ospedale, ma non ci sono novità. Neppure per l’aumento dei parcheggi”.
“La Casa di Comunità – concludono -, che verrà realizzata nell’Ospedale Vecchio di Montebelluna, avrà una dimensione ridotta rispetto al progetto presentato qualche mese fa. La Cot (Centrale Operativa Territoriale) sarà trasferita a Valdobbiadene. Nel Reparto di Ortopedia ci sono solo 2/3 medici. Rispetto al centro trasfusionale, come richiesto dall’Avis Montebelluna, abbiamo evidenziato la necessità di ampliare i giorni di apertura”.
Nel suo intervento il dottor Benazzi ha parlato delle risorse destinate alla sanità dalla Legge di Bilancio nazionale, degli errori del passato nella programmazione sanitaria italiana e della “crisi vocazionale” dei medici di Pronto Soccorso.
Oltre al problema del numero chiuso a Medicina e alla mancanza degli specialisti, si è parlato anche degli specializzandi dell’Università che potrebbero essere assunti negli ospedali e delle borse di specializzazione.
Il rapporto tra cittadini assistibili e numero di medici di Medicina Generale per Regione per il Veneto è: 1370 assistiti per medico di Medicina Generale.
La Regione Veneto partirà da giugno con un corso di formazione per gli infermieri di comunità per sviluppare delle competenze anche nella telemedicina.
Nelle Case di Comunità sono previsti l’assistenza di base, le cure primarie, l’assistenza specialistica ambulatoriale e la diagnostica di laboratorio, mentre l’inserimento del pediatra è opzionale (Il servizio dell’infermiere di comunità sarà attivo 24 ore su 24).
Ogni Casa di Comunità si dovrà raccordare con il Servizio Farmaceutico Territoriale territorialmente competente o con il Servizio di Farmacia Ospedaliera.
L’assistenza domiciliare sarà organizzata 7 giorni su 7, dalle ore 7 alle 21, con la possibilità di reperibilità notturna.
Nell’Ulss 2 Marca Trevigiana sono previste 17 nuove Case di Comunità: a Montebelluna sarà realizzata nel sito dell’Ospedale Vecchio.
Il progetto della nuova Casa di Comunità ha al suo interno spazi per gli ambulatori di medici di famiglia, ambulatori specialistici, ambulatori per prelievi e servizi di diagnostica strumentale, servizi infermieristici con attività di assistenza domiciliare, servizi sociali, spazi per attività di promozione e prevenzione, appositi luoghi di accoglienza e relazione, di partecipazione sociale, ambiti di sostegno alla fragilità e sedi del volontariato.
Il progetto definitivo del primo stralcio prevede un importo di lavori a base d’asta di 3.367.125 euro per un totale di 4 milioni e 600 mila euro (1 milione e 500 mila euro di fondi Pnrr).
Rispetto ai Medici di Medicina Generale nella zona di Caerano di San Marco, Montebelluna e Trevignano, gli incarichi attivi sono 22 oltre a un incarico provvisorio (in corso di pubblicazione 12 zone carenti). Per i pediatri questa zona non è in sofferenza mentre la continuità assistenziale è poco attrattiva.
L’Ulss 2 ha previsto la deroga del massimale dei Medici di Medicina Generale a 1800 scelte, con acquisizione definitiva dei 300 assistiti in più su base volontaria.
Tra le azioni straordinarie poste in essere dall’azienda sanitaria locale vanno ricordate l’implementazione delle forme associative, la dotazione del personale di studio (segreteria, anche da remoto e infermiere), la richiesta alla Regione di autorizzare il conferimento di incarichi provvisori con massimale inferiore a 1500 per agevolare la frequenza del corso di formazione di Medicina Generale, la richiesta periodica di elenchi di nuovi iscritti (neolaureati) agli ordini dei medici regionali e l’ampliamento della possibilità di scelta del medico da parte dell’assistito all’interno del Distretto socio sanitario.
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