Due anni di violenze e minacce, rivolte a lei anche quando era incinta e poi al piccolo appena nato. Queste le accuse delle quali deve rispondere a processo un 32enne di Montebelluna, difeso dall’avvocato Fabio Crea.
Vittima la compagna 30enne che, assistita dagli avvocati Fabio Capraro e Luciano Meneghetti, si è costituita parte civile. E in aula, a testimoniare davanti ai giudici, questa mattina a Treviso è comparsa proprio la giovane mamma, che ha ripercorso i due anni di violenze fisiche e psicologiche che l’uomo l’avrebbe costretta a subire.
La loro è stata una relazione normale fino a quando il comportamento del 32enne, secondo la denuncia della compagna, sarebbe improvvisamente cambiato, diventando violento.
Secondo quanto gli contesta l’accusa, l’uomo avrebbe costretto la donna all’isolamento sociale, durante la gravidanza e anche dopo. Impedendole anche di vedere i suoi genitori e di farsi aiutare con il bambino. L’avrebbe aggredita fisicamente e ripetutamente minacciata: “Sappi che manderò qualcuno a ucciderti”.
Nel febbraio del 2021 la donna aveva trovato la forza di denunciarlo e il 31enne era finito in manette. Una volta libero era stato raggiunto dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna che, nel frattempo, era tornata a vivere con i suoi.
Una decisione che avrebbe aumentato la rabbia dell’uomo, il quale avrebbe iniziato a perseguitarla con messaggi e telefonate ossessive. E con ripetuti appostamenti sotto casa degli ex suoceri, arrivando a minacciare non solo l’ex compagna ma anche i suoi genitori e il bambino: “Prima o poi dovrai uscire, ammazzo te e la sua famiglia”.
Una situazione che ha costretto l’intera famiglia “a un regime di vita intollerabile e a modificare le proprie abitudini di vita”, si legge nel capo d’imputazione. Accuse che il 32enne, imputato dei reati di maltrattamento e stalking, respinge.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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