“Lega, se ci sei batti un colpo”, è un po’ questo il messaggio che invia Nicola Palumbo, presidente dell’Ente Palio di Montebelluna, all’establishment della Lega di Montebelluna, dopo aver annunciato la propria candidatura con una lista civica, nell’area del centrodestra, alle prossime elezioni amministrative.
Palumbo ha più volte sollecitato un incontro con il Carroccio montebellunese o provinciale e, dopo aver ricevuto dei “ci sentiamo”, è stato costretto a leggere il rifiuto al confronto dalle pagine dei giornali.
“Nel centrodestra – dice Palumbo – non si intravede ancora un accordo sulla candidatura a sindaco. Spiace vedere questo in quanto significa che non è stato fatto un buon lavoro per preparare la strada al ricambio generazionale, dopo le due amministrazioni Favero. Se in 10 anni di un certo tipo di maggioranza non si è ancora arrivati a una soluzione, evidentemente qualcosa è andato storto”.
“Personalmente – prosegue – sto incontrando molte persone con le quali mi confronto e mi raccontano cosa necessiterebbe a questa città, e la squadra continua a crescere. Ammesso che il nome esca nei prossimi giorni, sarà difficile fare campagna elettorale con l’estate alle porte. Voglio sollecitare Lega e Fratelli d’Italia, le due maggiori forze di centrodestra di questa città, nel convocare un tavolo di confronto, a cui vorrei esserci anch’io”.
Non è invece mai mancato il dialogo tra Palumbo e gli esponenti di un’altra lista civica di centrodestra che ha preannunciato la discesa in campo, quella che vede in campo Giovanni Mondin e Dino Bottin.
“Al momento restiamo due soggetti separati – sottolinea Nicola Palumbo -, ma siamo concordi che se sarà necessario uniremo le forze, siamo molto vicini negli ideali. Con la Lega, fin dal primo momento sono stato disponibile al dialogo e continuo su questa linea, le polemiche non servono a niente. Non capisco perché ci siano ancora le porte chiuse, spero ci si possa trovare per un caffè (come mi era stato promesso dal responsabile provinciale) e si possa ragionare insieme sulle soluzioni migliori per questa città”.
“Le decisioni e il destino di Montebelluna – conclude – non necessariamente devono passare da segreterie che stanno a cento chilometri da noi. Con la conseguenza che talvolta le scelte ricadono su persone che rispondono solo a dei poteri e non sanno amministrare, requisito che invece dovrebbe essere al centro della discussione politica, che resta una delle cose più belle che ci siano”.
(Foto: Facebook).
#Qdpnews.it