Futuro a rischio per i 40 lavoratori dell’Ipersimply di Montebelluna. Cavallin (Fim): “Incertezza totale”

Per i 40 lavoratori impiegati nell’Ipersimply di Montebelluna il futuro è ancora molto incerto. A un anno dall’acquisizione da parte di Conad del gruppo francese di ipermercati Auchan, con 44 ipermercati e 250 supermercati oltre a un migliaio di punti vendita in franchising (del quale faceva parte il supermercato di Montebelluna) non si conosce ancora il destino dei lavoratori che potrebbero perdere il posto entro la fine dell’anno.

Un vero e proprio affare per Conad che con pochi soldi ha acquisito i punti vendita di Auchan e Sma (gruppo Auchan) raggiungendo un giro d’affari che sfiora i 17 miliardi, superando abbondantemente i 14,8 di Coop.

Un gran colpo, se non fosse che a farne le spese, come spesso accade, sono i lavoratori.

Nel maggio dell’anno scorso Auchan (che perdeva 1,1 milioni di euro al giorno) aveva stipulato un accordo con Conad per la cessione della propria rete vendita, ma alcuni supermercati, tra i quali quello di Montebelluna, non sono rientrati nel processo di vendita. Oltre 3mila i posti a rischio in tutta Italia.

E dire che Conad chiuderà il 2019 con un fatturato da 14,3 miliardi, in crescita del 5,9% rispetto all’esercizio precedente. C’è ancora confusione nel gruppo Conad, formato da sette cooperative con circa 2.300 soci-imprenditori che a loro volta gestiscono al massimo tre punti vendita a testa.

I 40 lavoratori di Montebelluna a oggi non sanno se a fine anno avranno ancora un lavoro. Secondo le intenzioni dichiarate da Conad nei mesi passati, tutti i negozi e tutti i dipendenti sarebbero stati assorbiti. Ma dopo una prima tranche di poco più di un centinaio di negozi acquisiti, il processo si è fermato.

“Al momento – sottolinea Claudio Cavallin della Fisascat Cisl Belluno Treviso – l’incertezza è totale e, al di là di alcune voci di qualche interessamento da parte di soggetti terzi all’acquisizione del punto vendita, corriamo il rischio che entro fine anno i dipendenti perdano il lavoro. Temiamo per la chiusura del punto vendita. Auspichiamo che sia garantita ai lavoratori la continuità occupazionale e siamo pronti a tutelare i loro diritti con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Abbiamo necessità di chiarezza per i lavoratori e le loro famiglie”.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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