Inizieranno in questi giorni le attività di mappatura e monitoraggio delle realtà aggregative del territorio montebellunese per raccogliere bisogni, interessi e proposte dai giovani.
Il monitoraggio – affidato alla cooperativa Kirikù – vedrà gli educatori interfacciarsi direttamente con i giovani del territorio per raccogliere le loro testimonianze, istanze e bisogni che fungeranno da punto di partenza per pianificare azioni ad hoc sul lungo termine.
E’ previsto il contatto con circa 650 giovani di cui 600 attraverso i questionari (in ambito scolastico, sportivo, e nell’informalità) e 50 nell’informalità attraverso interviste.
Gli educatori che realizzeranno l’attività di mappatura nel territorio montebellunese dovranno sia mappare i luoghi di aggregazione frequentati dai giovani, che conoscere i gruppi di ragazzi e costruire una iniziale relazione con loro attraverso interviste e questionari. La mappatura comprenderà anche l’osservazione dei comportamenti dei ragazzi per raccogliere i bisogni e le risorse dei soggetti e l’individuazione dei giovani che già sono in carico e/o segnalati ai servizi.
Al termine del progetto la cooperativa Kirikù restituirà una relazione dettagliata dell’attività svolta ed una serie proposte di attività da offrire a medio-lungo termine per consentire una valida programmazione delle iniziative in favore di giovani e adolescenti.
“Viviamo in un periodo in cui certamente fanno più clamore i singoli episodi di violenza e inciviltà operati da giovani e giovanissimi rispetto alla stragrande maggioranza di ragazzi che silenziosamente e umilmente ogni giorno si impegnano e si dimostrano civili e responsabili – spiega il sindaco Adalberto Bordin -. Il problema riguarda tutta Italia, d’altronde si sa che fa più rumore un albero che cade rispetto ad una foresta che cresce. Montebelluna è ricca di esempi di giovani che molto hanno da insegnare anche a noi meno giovani. Ma, poiché le dinamiche sociali sono profondamente cambiate negli ultimi anni, è doveroso coinvolgere maggiormente i giovani e progettare attività a loro rivolte, ancor più mirate. E il senso dell’operazione è proprio questo: scattare una fotografia attualizzata sulla realtà giovani così da poter agire in maniera puntuale e mirata, senza azioni calate dall’alto o, come a volte purtroppo accade, estranee al contesto e che rischiano, perciò, di risultare inefficaci”.
“Gli ultimi anni, caratterizzati dall’emergenza legata al diffondersi del Covid-19, hanno visto modificarsi notevolmente le abitudini di giovani e adolescenti, e in particolare, le modalità stesse di incontro e socializzazione tra coetanei – commenta l’assessore alle Politiche giovanili, Andrea Marin -. Questa trasformazione non ha risparmiato nemmeno la realtà montebellunese per cui, proprio con l’obiettivo di programmare attività e proposte a favore dei giovani montebellunesi abbiamo investito circa 13mila euro in questa specifica attività di mappatura e monitoraggio delle realtà aggregative del territorio per intercettare i loro bisogni, interessi e proposte“.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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