I dipendenti di Ama Crai Est in aiuto dei reparti di terapia intensiva. Bottan: “Grande gesto di solidarietà”

Arriva anche dai lavoratori la solidarietà e il sostegno a medici e infermieri fortemente impegnati nella lotta contro il Covid-19.

E’ il caso dei dipendenti di Ama Crai Est, la ditta di imballaggio e logistica di generi alimentari per la grande distribuzione, che hanno deciso di donare le ore di straordinario alle terapie intensive.

Ama Crai Est, che ha sede a Montebelluna, conta nel Trevigiano circa 80 dipendenti. La società , fondata il 29 maggio 1968 con l’acronimo di Alimentaristi Montebellunesi Associati, entra a far parte di Crai nel 1973, potenziando la sua struttura e la rete di negozi.

Le ore di straordinario, che i lavoratori volontariamente decideranno di donare, al conto corrente aperto dai sindacati a sostegno dei reparti di terapia intensiva. La decisione è maturata all’interno delle Rsu aziendali di Filcams Cgil, Enrico Anfrighetti, Nicola Barbieri e Thomas Gallinaro.

“Un duplice gesto di solidarietà – sottolinea Feliceta Bottan della Filcams Cgil di Treviso -, l’impegno per far fronte alla domanda di generi alimentari, così importante in questo momento, e verso coloro che lavorano in prima fila per la vita”.

Un proposta, quella avanzata dalla Rsu, che è stata recepita dai vertici aziendali. Un gesto concreto di solidarietà di quei lavoratori che, in questa fase di crisi, stanno sostenendo con il loro impegno il comparto dell’alimentare, logistica compresa, anche con gli straordinari, oggi richiesti per far fronte alla domanda di approvvigionamento.

“Siamo soddisfatti che l’Azienda si sia resa disponibile alla proposta delle Rsu e dei lavoratori – aggiunge Feliceta Bottan -. Il maggiore impegno lavorativo necessario per dare risposte ai bisogni delle persone andrà a sostenere gli sforzi di altri lavoratori, dai medici agli infermieri, dagli OO.SS. agli addetti alle pulizie, al servizio di distribuzione pasti, tutti impegnati nei reparti di terapia intensiva, oggi così in difficoltà a fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Ci auguriamo che anche altre realtà trevigiane della filiera alimentare colgano con favore questa iniziativa e possano replicarla”.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: web).
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