Le categorie nella musica sono un’esigenza, non nel loro caso. Some Are Echoes è un progetto giovane di Montebelluna, composto da sei ragazzi: Marco, Alessandro, Caterina, Cinzia, Samy e Andrea, un collettivo che non vuole essere concentrato in una singola categoria ma vuole far leva sul legame empatico tra ascoltatore e band.
Il gruppo, che si avvicina a sonorità ambient fino al post-rock è partito tre anni fa da Marco, con l’idea di portare una musica “clean” e che caratterizzasse il territorio di provenienza dei componenti della band, un concetto molto fisico della musica.
Una band che non si è imposta stringenti regole imposte a un genere ma che, al contrario, raccoglie tutte le tonalità musicali di ogni membro, dallo stoner al pop rock.
La musica dei Some Are Echoes, come suggerisce il nome, è la frequenza che interagisce con gli ascoltatori, chi si ritrova nella dimensione di questo sound è associato appunto ad un eco della musica stessa. Un project che parla di paesaggi, natura, spazi aperti: un aspetto che viene sottolineato nei pezzi e nei videoclip.
“Vogliamo entrare nell’anima di chi ci ascolta – spiegano dal gruppo – Chiunque ascolti i nostri pezzi sente e vede immagini e cose diverse, creiamo una base partendo da un’idea che poi è soggettiva e unica in tal senso“.
Un tuffo tra realtà nascoste ed emozioni: questo vuole essere Some Are Echoes, un insieme di sonorità che danno risalto a natura e territorio attraverso un sound “pulito”.
(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
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