Il Cinema Italia Eden entra nella storia e compie 100 anni. Vittorio Polin: “Vajont il film più visto. I Minions ci hanno permesso di pagare le bollette”

“La magia del cinema non appartiene a streghe, maghi o fattucchieri. È frutto e ispirazione dei nostri sogni e paure, e parla di noi”: sono state scelte queste parole per annunciare la festa della scorsa settimana per i 100 anni dall’apertura del Cinema Italia Eden di Montebelluna.

Una data molto importante non solo per il titolare Vittorio Polin e per il suo staff, ma anche per tanti montebellunesi che negli anni si sono affezionati a questo vero e proprio simbolo della città.

Lo scorso 17 settembre non sono mancati la torta e lo spumante per festeggiare questo importante traguardo insieme agli spettatori di sempre e ai sostenitori della storica sala cinematografica trevigiana.

“Il 17 settembre del 1922 aprì questo cinema – racconta Polin -, più o meno in concomitanza con i 50 anni dallo spostamento del mercato di Montebelluna dal colle di Mercato Vecchio alla pianura. Si dice che ci fu una festa che durò tutta la notte e che finì all’alba. All’inizio era una struttura polifunzionale perché si facevano feste, veglioni, rappresentazioni teatrali, concertini e anche cinema. All’epoca le regole sulla sicurezza e sull’uso dei locali erano meno stringenti di adesso e si potevano mettere e spostare le panche senza particolari problemi”.

Ad aprire il cinema fu un’associazione culturale formata da Nino Polin, Alberto Polin (prozio dell’attuale titolare, decorato della Prima Guerra e poi podestà di Montebelluna) e dal conte Pietro Rinaldi.

“Dopo due anni – continua -, forse perché la struttura imprenditoriale non era così solida, fu rilevato da mio nonno Ludovico Polin (detto Nino). Dopo di lui c’è stato il periodo di mio padre Rinaldo. Negli anni Novanta, a seguito di una grossa crisi del settore conseguente all’avvento delle televisioni private e delle videocassette, il cinema è rimasto chiuso per un po’ di anni. Poi, alla fine degli anni Novanta, abbiamo deciso di ristrutturarlo e di ridargli una configurazione simile a quella originaria del 1922”.

“Allora siamo stati ispirati da questo stile della Secessione viennese – prosegue – e poi ci siamo presi qualche altra libertà, come mettere la pensilina e il drago sulla vetrata. Poi le cose sono andate discretamente bene, pur con una serie di problemi che da sempre affliggono il mondo del cinema come struttura commerciale e imprenditoriale. Ultimamente si sono aggiunti il Covid, il caro energia e altri problemi, che condividiamo con diverse attività economiche e che per noi potrebbero essere fatali. Rimangono delle criticità nella filiera dell’audiovisivo che dovrebbero essere affrontate seriamente”.

Nonostante le difficoltà e i sacrifici, Polin parla di un’attività gratificante e divertente, grazie alla quale ha costruito nel tempo tanti bei ricordi.

Attualmente nello staff del Cinema Italia Eden di Montebelluna ci sono 4 persone a tempo pieno più altri collaboratori motivati e appassionati.

“Non è proprio vero che i cartoni animati vanno sempre bene al cinema – aggiunge Polin scherzando – Ultimamente i ‘Minions’ ci hanno permesso di pagare le bollette dell’elettricità del periodo estivo ma in altre occasioni non è andata così. Da quando abbiamo riaperto, il film che ha avuto più successo è stato ‘Vajont’ perché continuava ad arrivare gente, soprattutto dai paesi confinanti, forse seguito da Harry Potter. Adesso in molti parlano di Avatar 2 ma non credo che l’attesa sia così spasmodica”.

Il cinema di Montebelluna ha spettatori che provengono da un bacino d’utenza che è attorno almeno ai 20 chilometri, condiviso a sud con Castelfranco Veneto e Treviso.

“Se le persone credono che il cinema sia ancora un valore aggiunto – conclude – le aspettiamo con gioia. Il 17 settembre abbiamo organizzato una festa allestendo qualche tavolo con la torta per i cento anni, bibite e salatini che abbiamo offerto ai nostri spettatori ma anche a chi passava davanti al cinema”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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