Il progetto di riqualificazione del Liceo Angela Veronese ha acceso l’ultimo consiglio comunale della città nel quale le forze di minoranza non hanno nascosto alcune perplessità legate all’impatto della nuova scuola su una delle zone più belle ed eleganti della città (qui i dettagli).
Il consigliere di minoranza Pietro Dal Zotto ha detto che già in commissione era stato sottolineato questo aspetto, oltre al fatto che, per sopperire alla mancanza di parcheggi, si andrà a togliere la possibilità pedonale su via Cesare Battisti.
Anche il consigliere comunale Francesco Bortignon ha evidenziato il problema dell’impatto del futuro edificio: “Come si fa a dire di no ad un intervento in una scuola che, allo stato attuale, è inadeguata dal punto di vista sismico ed energetico? Allo stesso tempo come si fa a dire di sì ad un intervento così impattante in un contesto così paesaggisticamente delicato? È veramente una scelta difficile, ci sono dei pro e dei contro in ogni scelta. Tra qualche decennio ci ritroveremo magari in qualche convegno a rimpiangere il bel Viale della Vittoria che fu”.
“Accade spesso – commenta il consigliere di minoranza Davide Quaggiotto – che progetti elaborati da enti diversi dal Comune, la Provincia in questo caso, vengano calati dall’alto, consentendo ai consiglieri del Comune stesso, soprattutto di minoranza, ai tecnici e ai cittadini interessanti di intervenire in minima parte. Ciò è successo anche con il Veronese, un progetto impattante e non in armonia con le caratteristiche del contesto in cui verrà realizzato: un viale storico (per fortuna quest’anno si celebrano i 150 anni). Peraltro, in commissione avevamo proposto degli accorgimenti, grazie ai consiglieri Dal Zotto e Bortignon”.
“Naturalmente siamo convinti che sia necessario riqualificare la scuola – continua -, tuttavia abbiamo il dovere di porre questo tema: l’ascolto e il coinvolgimento del territorio. Lo stesso problema è sorto anche con il sottopasso: progettato da tecnici che non conoscono Montebelluna che, per questo, hanno commesso degli errori. Infatti, ad opera terminata, tutti si sono accorti dei problemi presenti: mancanza di marciapiede, uscita pericolosa eccetera”.
“Va detto che la Provincia e la Regione sono governate dai partiti che amministrano anche Montebelluna – conclude -, quindi non dovrebbe essere così complicato poter intervenire sui progetti da parte della maggioranza. Lo dico perché l’amministrazione ha dichiarato in consiglio che non ha avuto grandi margini di manovra sul progetto. Detto questo, la città va ascoltata e coinvolta, altrimenti si elaborano interventi tralasciando importanti aspetti ed esigenze”.
Il consigliere comunale Loreno Miotto, che non ha potuto esprimere delle osservazioni in consiglio comunale a causa di un’indisposizione, condivide le riflessioni del collega.
“Nulla da dire sulla necessità di intervenire per mettere in sicurezza il Veronese – sottolinea Miotto -, una scuola che ha già visto diversi interventi nel passato. Sorge però la domanda: come mai non si è pensato allora (e forse anche oggi) ad una soluzione diversa come la costruzione di una nuova scuola in un’area diversa (si pensi alle varie aree dismesse note come archeologia industriale)? Qui è mancata un po’ la visione generale anche in prospettiva dell’evidente calo demografico che inciderà fra qualche anno anche nelle scuole superiori”.
“Inoltre – continua – si parla tanto di ‘progettare, costruire e abitare la scuola’ (cito il documento frutto del lavoro del gruppo di esperti istituito dal ministro Bianchi nel 2022) in un’ottica di attenzione e dialogo con il contesto. Il progetto presentato si presenta come una sorta di ‘fortezza’ chiusa e non dialogante con il paesaggio e l’ambiente circostante. Oltre ad essere davvero ‘impattante’ con l’esistente. Si dirà: l’importante è fare la scuola, mettere in sicurezza. Vero, ma perché allora non impegnarsi per una scuola innovativa che tenga conto di alcuni aspetti, il primo quello dell’essere possibilmente ‘un luogo permeabile/dialogante’ con l’ambiente e le persone esterne?”.
“Una scuola che potrebbe diventare persino un luogo aperto – conclude -, centro civico, dove gli spazi (interni ed esterni) dell’apprendimento siano connessi. Si poteva sicuramente far meglio e forse ci possono essere gli spazi per qualche miglioria. Aspettiamo ora i finanziamenti e verificheremo il percorso”.
Il consigliere Giorgio Capovilla ha messo in luce il fatto che, grazie a questo intervento, gli studenti potranno avere un edificio a norma dove poter studiare in maniera dignitosa.
“Durante la progettazione c’è stato un proficuo confronto tra la direzione e i progettisti – ha affermato Capovilla -. L’interno dell’edificio è stato studiato con il corpo docente che ci lavorerà e credo che questo ci debba consolare e dare una certa tranquillità. Per quanto riguarda l’edificio esteriore, è vero che può sembrare impattante. Io penso che, quando l’edificio sarà costruito e anche dieci anni dopo, il 50% dei montebellunesi dirà che la scuola è bella e un altro 50% non la penserà così”.
Il consigliere di minoranza Elisamaria Bressan ritiene che la nuova scuola sarebbe andata bene in un’altra zona di Montebelluna, ma non nella parte più “storica” della città dove rischia di oscurare un “angolo di paesaggio tipico montebellunese”.
“È mancato completamente un dialogo istituzionale tra il Comune di Montebelluna e la Provincia – ha aggiunto il consigliere di minoranza Silvio Tessari -. Ci troveremo questa bruttura e questa porcheria che rovinerà definitivamente un bellissimo viale. Io temo che, quando sarà costruito l’edificio, i cittadini di Montebelluna ci diranno ‘ma che cavolo avete combinato quella sera’? Purtroppo, la colpa non è nostra ma della Provincia. Tu non puoi farmi un capannone, che andrebbe bene in periferia, per il centro di Montebelluna. Questo purtroppo lo dobbiamo accettare ma dobbiamo pretendere un rapporto istituzionale più corretto”.
Il consigliere di maggioranza Annamaria Moretto ha parlato di un’occasione importante per mettere in sicurezza una scuola della città.
“Le scuole sono necessarie per mettere in sicurezza gli studenti – ha affermato il consigliere comunale di maggioranza Gaetano Innocente -. Sono state progettate dalla Provincia, noi non possiamo dire nulla. Io credo che, piuttosto che mettere a repentaglio la sicurezza degli alunni, faccio le scuole anche che non mi piacciono. Voglio ricordare ai signori che hanno parlato fino ad ora che hanno la memoria corta, perché io mi ricordo di una cosa: Piazza Colonna. Quell’oblò che avete fatto voi è una vergogna per tutta Montebelluna. Ricordatevelo”.
Il sindaco Adalberto Bordin ha sottolineato che è normale il timore dell’uomo davanti ai cambiamenti e ha parlato di una rappresentazione teatrale di qualche settimana fa, nella quale si sono ricordate le diatribe per lo spostamento del mercato di Montebelluna dal colle al piano.
“Ritengo normale che ci si ponga il quesito su come verrà fuori la scuola – conclude -. Poi il concetto di bello o brutto è aleatorio come quello di normale, perché il gusto è soggettivo. Io sto facendo una riflessione che vale 3 milioni e 990 mila euro di fondi Pnrr. L’alternativa è tenerci la scuola che abbiamo lasciando i ragazzi dove sono ora. Sicuramente ogni cambiamento può portare un disagio”.
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