Il percorso della pista ciclopedonale “La Tradotta” si arricchirà di altre decorazioni murali. L’annuncio dei sindaci del Consorzio del Bosco Montello

Si erano dati appuntamento per congratularsi di persona con Diego Montagner, il giovane artista montebellunese che ha realizzato pochi giorni fa un murale raffigurante una vecchia locomotiva nel punto in cui la strada regionale Feltrina passa sopra la vecchia ferrovia militare, oggi pista ciclopedonale “La Tradotta”.

I sindaci di Giavera Maurizio Cavallin, di Volpago Paolo Guizzo, di Montelluna Elzo Severin e di Nervesa Fabio Vettori hanno colto l’occasione per farsi immortalare di fronte al dipinto, senza poter salutare e ringraziare Montagner, assente per aver ricevuto un ulteriore prestigioso incarico alla Fincantieri di Monfalcone.

I primi cittadini hanno apprezzato la qualità e l’imponenza dell’opera che si è inserita perfettamente nel contesto murario, anche lasciando integre le piante rampicanti che ne caratterizzano la struttura. Nella parete di fronte, come ci aveva anticipato lo stesso Montagner (qui l’articolo) sarà realizzato un secondo dipinto murale.

“Avevamo visto la proposta di Diego – spiega il direttore del Consorzio del Bosco Montello Levis Martin – con l’immagine simbolica e metaforica degli occhi. Credo però che opteremo per un soggetto più contestualizzato: vorremmo che all’inizio si vedessero le sagome dei soldati diretti al fronte della Grande Guerra e alla fine, con sfumature cromatiche sempre più brillanti, la vita odierna della Tradotta immersa tra sport, tempo libero e natura“.

Il sindaco reggente di Montebelluna Elzo Severin ha poi annunciato ai colleghi del Consorzio (mancava per altri impegni Marianella Tormena, sindaco di Crocetta) l’intenzione di valorizzare anche un altro sottopasso proprio all’inizio della “Tradotta”.

“Si tratta in questo caso – afferma Severin – di un bassorilievo da realizzare su entrambi i lati della struttura. Vorremmo legarlo alla battaglia di Nikolaevka, scrivendo da una parte i nomi dei nostri soldati concittadini morti a fianco dell’icona di una Madonna in stile russo e dall’altra raffigurando gli Alpini che combatterono lungo il Don nel terribile inverno del 1943. E’ vero che il fatto non appartiene alla Grande Guerra e alla vicende di questa ex ferrovia, ma ci piace l’idea di ricordare i protagonisti anche di quel conflitto”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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