Ad un anno dall’inizio della pandemia, al MeVe di Montebelluna un’eccezionale mostra, unica in Italia, con le testimonianze raccolte in Italia e all’estero e gli scatti di Daniele Macca che racconta come è cambiata la nostra vita. Testimonianze anche dal Brasile, da Washington e da Codogno.
Il Covid-19 entra in un museo a Montebelluna, dove oggi, giovedì 4 marzo, all’interno del MeVe, il Memoriale Veneto della Grande Guerra, è aperta la mostra “Istantanee dal presente. Testimoni al tempo del Covid-19 – Il rumore nel silenzio”.
Una doppia esposizione che nasce dalle testimonianze raccolte con il progetto “Istantanee” lanciato dal MeVe nell’aprile 2020 per fissare una testimonianza di quanto sta accadendo nel corso della pandemia da Covid-19 attraverso la raccolta di foto, racconti e oggetti e dagli scatti del fotografo trevigiano Daniele Macca che nel corso dell’ultimo anno ha collezionato migliaia di scatti che documentano gli effetti paradossali della pandemia sulle nostre città e nel nostro quotidiano. Dalle piazze vuote al distanziamento sociale, dalla didattica a distanza allo smartworking, dalle speranze della primavera alla stanchezza di un inverno lungo e difficile.
Il connubio tra le testimonianze e gli scatti ha dato vita ad un percorso immersivo attraverso quello che ha significato l’inattesa emergenza socio-sanitaria – dal primo lockdown integrale fino ai giorni nostri – ad un anno dall’inizio della pandemia.
“Una mostra realizzata in collaborazione con l’Aiso, l’Istresco di Treviso, l’Auser di Monza Brianza e l’Utem di Montebelluna”, spiega la direttrice dei musei montebellunesi Monica Celi.
“Nasce da una necessità di riprendere a fare cultura – sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Montebelluna, Debora Varaschin -. Un vero e proprio progetto che proseguirà nel tempo per dimostrare che la cultura non si è fermata. Il MeVe è uno dei poschi musei che non si è mai fermato, proponendo laboratori in sicurezza con i ragazzi”.
“La mostra lascerà il ricordo di quanto è accaduto – aggiunge il sindaco Elzo Severin -, di come è cambiata la nostra vita. Sono state diverse le pandemia nella storia. Ricordiamo il vajolo, la spagnola che ha fatto 100 milioni di vittime e l’Aids che ne ha contati venti milioni”.
La conservatrice del MeVe, Irene Bolzon, tra le curatrici della mostra assieme a Chiara Scarselletti ed Elisa Bellato, ha sottolineato come “la Spagnola è stata quasi dimenticata dagli storici, fosse stata studiata di più oggi ci saremmo trovati più pronti nell’affrontare questa pandemia”.
Una doppia mostra realizzata attraverso le fotografie di Daniele Macca e l’altra, partecipativa (50 disegni realizzati dai bambini, 74 fotografie e 32 interviste), fatta di fotografie, oggetti, storie in video e disegni dei bambini, dove la gente comune ha racconta la sua esperienza durante la pandemia.
“E’ straordinariamente coerente con la missione del MeVe – ha preciato il consigliere regionale ed ex sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, rispondendo alle critiche di chi mettesse in dubbio l’opportunità di allestire una mostra sul presente e sulla pandemia in un museo dedicato alla Prima Guerra Mondiale -. Non tutte le guerre si combattono con le armi. Questa pandemia è figlia di un liberismo deformato, dove non esistono regole. Non esiste filtro in questo mondo globale negli spostamenti delle persone, che portano conoscenza, scambi economici, soldi, ma anche malattie. Nel 1918 la Spagnola aveva fatto dieci volte i morti caduti in battaglia, sonono caduti più soldati e soprattutto civili per la pandemia che per le pallottole. Il Covid 19 ci dice che la politica deve tornare a governare i processi, paesi democratici e non condividono ormai lo stesso modello economico. L’Europa stessa deve ripensare sé stessa alla luce di quanto è accaduto”.
Orari della mostra: Mercoledì, giovedì e venerdì ore 9-13, 14-17. Per maggiori informazioni: 0423 23048 – info@memorialegrandeguerra.it. Tariffe ingresso: la mostra sarà visitabile acquistando il biglietto di ingresso al Memoriale. Per il mese di marzo 2021 accesso gratuito per tutti i minori di 20 anni e ingresso ridotto per tutte le altre categorie di utenti.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Montebelluna).
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