Montebelluna deve dire addio al Maffioli? Sulla succursale dell’istituto alberghiero di Castelfranco è stato fatto un vero e proprio “pasticcio alla Montebellunese” affermano Alternativa Giusta e il Partito democratico montebellunese.
Dopo anni di investimenti e di risorse, anche umane, la città si vede “scippare” le classi della scuola che ha la sua sede principale a Castelfranco Veneto, a favore di Casella d’Asolo. Le rassicurazioni da parte della Provincia, presieduta dal sindaco di Castelfranco, Stefano Marcon, che sia stato fatto tutto in accordo con l’amministrazione comunale montebellunese, non convincono affatto sia la minoranza che anche la maggioranza.
Da parte di tanti c’è il forte sospetto che si sia atteso che Marzio Favero lasciasse la poltrona di sindaco per mettere in atto un piano preparato da tempo. Appena insediato, il nuovo sindaco Elzo Severin è stato convocato a Treviso, dove gli è stata comunicata la decisione di trasferire le classi della succursale del “Maffioli” da Montebelluna a Casella d’Asolo, per due anni, mantenendo i laboratori di cucina nel Centro Frazionale di Guarda. Tuttavia, l’amministrazione comunale montebellunese, con il sostegno anche dell’opposizione consigliare, aveva fatto di tutto per mantenere la specialità professionale nella città che è polo attrattivo per gli studi superiori in area vasta.
Aspettando il nuovo polo scolastico di via Biagi (nella foto il progetto preliminare), le aule del Maffioli erano temporaneamente ospitate dal Liceo Levi nella sua sede principale e nella vecchia sede di via Biagi. Con le difficoltà sopraggiunte causa Covid si era reso disponibile anche l’Einaudi che, però, in piena estate, ha dichiarato di non poter più mettere a disposizione degli studenti dell’alberghiero la propria struttura. E’ così cominciata una corsa per la ricerca di nuovi spazi, che ha impegnato gli uffici comunali.
Si era anche trovato un accordo per prendere in affitto spazi sfitti che si trovano in Corte Maggiore, in centro a Montebelluna. Una situazione dichiarata poi dallo stesso istituto Maffioli non consona alle esigenze della scuola.
Non da sottovalutare anche il fatto che tutto questo ha fatto anche perdere a Ezio Toffano, preside del liceo Levi, la reggenza dell’alberghiero Maffioli, mettendo di fatto fuori dai giochi un altro soggetto che avrebbe potuto orientare diversamente alcune scelte.
Se dalla Provincia viene ribadito che il trasferimento a Casella d’Asolo sarà solo temporaneo (qui l’articolo), in attesa della realizzazione del nuovo istituto di via Biagi, a Montebelluna si teme invece che il Maffioli in città non arriverà più. Un timore che sarebbe suffragato dal fatto che nel progetto esecutivo per il nuovo polo scolastico siano scomparsi gli spai adibiti ai laboratori essenziali per l’alberghiero.
“Alla luce del trasferimento, il prossimo anno, dell’Alberghiero Maffioli da Montebelluna a Casella d’Asolo – dicono Francesco Bortignon e Fernanda Favotto, del gruppo di minoranza consigliare L’Alternativa Giusta – ci sorgono spontanee alcune considerazioni. Chi ha condotto le trattative per conto del Comune di Montebelluna, se vicesindaco e i due assessori coinvolti dichiarano di non saperne niente? Non è certo un bell’esordio per la Giunta dopo l’addio di Marzio Favero”.
“A che scopo – proseguono i consiglieri di minoranza – abbiamo stanziato 100 mila euro, in uno degli scorsi consigli comunali, per i prefabbricati da installare a sud del Centro Frazionale di Guarda, se a poche settimane di distanza si scopre che la trattativa ha condotto a tutt’altro risultato? La soluzione trovata non viene certo incontro alle esigenze delle famiglie del montebellunese. La scuola rischia di perdere iscrizioni da parte del nostro territorio. Casella d’Asolo non gode certo dei collegamenti ferroviari, stradali, degli impianti sportivi di Montebelluna“.
“La nuova sede avrà dei vantaggi ma anche svantaggi: basti pensare che le cucine dell’alberghiero rimarranno al centro civico di Guarda – continuano Bortignon e Favotto – Ci preoccupa, anche più di quanto successo negli ultimi giorni, la voce che ci è arrivata sul fatto che nel progetto di demolizione e ricostruzione dell’ex Levi si citi solo l’Einaudi-Scarpa e non il Maffioli, tanto più che non sarebbero previste le cucine e i laboratori per l’Alberghiero. Chiediamo che l’amministrazione comunale smentisca queste voci e ci rassicuri organizzando con la Provincia una presentazione del progetto di via Biagi ai consiglieri comunali”.
Ricordiamo che sull’Alberghiero a Montebelluna ci siamo sempre espressi in Consiglio Comunale in maniera unanime – concludono -. Questa scelta di avallare il trasferimento a Casella d’Asolo ci vede invece contrari. Riteniamo che il sindaco debba riferire sulla questione al consiglio comunale al più presto”.
Sul caso Maffioli interviene anche il gruppo del Pd-Il Futuro è Adesso: “La notizia del trasferimento per due anni delle classi dell’alberghiero presso la scuola elementare di Casella d’Asolo ci ha sorpreso. Come gruppo consigliare abbiamo sempre sostenuto che la realtà dell’alberghiero completa l’offerta formativa del territorio montebellunese: i numeri delle iscrizioni di questi ultimi due anni ne sono una conferma”.
“Ora la decisione della Provincia di trasferire le classi a Casella d’Asolo ci appare davvero poco seria – affermano i consiglieri Dem -. Da una parte ci lascia molto perplessi la decisione della Provincia di non venire incontro alle proposte fatte dall’amministrazione comunale per una soluzione ‘in loco’. Dall’altra parte la soluzione proposta potrebbe aprire altri scenari futuri quali l’idea sommersa di sottrarre al territorio montebellunese la realtà dell’alberghiero a vantaggio dell’area della castellana/asolana”.
“Una decisione, quella della Provincia, che in periodo di orientamento alla scelta della scuola superiore potrebbe condizionare molte famiglie, con un evidente segnale di non interesse verso l’alberghiero di Montebelluna – concludono -. Invitiamo l’amministrazione comunale ad esser molto vigile sul tema dell’alberghiero e rivendicare un ruolo di protagonista e non di semplice succube delle decisioni prese in altri contesti”.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: rendering del progetto nuovo polo scolastico).
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