Loro sono gli “Angeli degli invisibili”, una cinquantina di volontari che ogni anno raccoglie nella zona e su tutto il territorio italiano fino a 1.300 tonnellate delle cosiddette “eccedenze alimentari”, per ridistribuirle attraverso associazioni di volontariato alle persone bisognose di oltre mezzo Veneto.
Sono circa 25 mila le persone seguite complessivamente da 215 associazioni collegate in rete all’Emporio Solidale e che provengono da ogni provincia veneta eccezion fatta che per quella di Verona, dove opera esclusivamente il banco alimentare.
L’Emporio Solidale “La Dispensa”, gestito dall’associazione oluns Amici della Solidarietà presieduta da Sara Mascarin.
Il direttivo è composto da altre due persone: il vicepresidente Mario Camilli e il segretario Diego Semola. A coordinare la folta schiera di volontari che operano nell’ampia sede dell’Ex Bessegato in via Sant’Andrea anche la responsabile del front-office Giovanna Munda.
Tutto all’Emporio Solidale è perfettamente, e necessariamente, organizzato e coordinatore. Sul telefono di reperibilità arrivano le notizie di merce in eccedenza, Giovanna avverte le associazioni, accoglie i tir con i bancali di ortofrutta (e non solo) provenienti da ogni parte d’Italia e prepara le bolle d’accompagnamento per i furgoni delle associazioni che di lì a poche ore arrivano per caricare la merce che finirà a ulteriori associazioni di volontariato territoriali, le quali le distribuiscono alle persone che si trovano in situazioni di difficoltà.
Mercoledì 20 maggio è arrivato anche un carico di pannolini per bambini prodotti dalla Siccel di Rovigo e trasportati dall’associazione “La Casa di Abraham” dello stesso capoluogo rodigino.
“Ero estremamente emozionata per l’arrivo di questo carico – ci confessa Sara Mascarin -. La Protezione Civile ci aveva segnalato questa necessità che sul territorio era diventata primaria, molte mamme sono arrivate al punto, durante la fase di emergenza sanitaria, di non aver neppure più i soldi per comprare i pannolini ai loro figli. Grazie alla rete di volontari e grazie a un accordo con l’assessorato regionale e il Comune di Montebelluna siamo riusciti ad acquistare direttamente in fabbrica i pannolini, che in giornata sono già stati distribuiti”, e l’acquisto di prodotti, per l’Emporio, è un fatto del tutto straordinario.
In tutto il Veneto le onlus che si occupano di lotta allo spreco alimentare sono una ventina e sono di due tipi: la maggior parte hanno rapporti di tipo diretto, mentre sono soltanto quattro ad agire in modo indiretto sulla ridistribuzione e sono, appunto, l’Emporio Solidale di Montebelluna, il Banco Alimentare di Verona e altre due onlus a Vicenza e in provincia di Venezia.
“Soltanto da un paio di settimane siamo tornati a una quasi regolare attività – spiega la presidente dell’Emporio -. Nella fase 1 dell’emergenza sanitaria, tuttavia, abbiamo continuato a operare, ma soltanto sul territorio montebellunese ed esclusivamente con la Protezione Civile. La nostra mission è servire chi serve”.
Quella della lotta allo spreco alimentare, pur trattandosi di una pratica che ai produttori ha costi zero (anzi possono risparmiare i soldi dello smaltimento), non è una strada così praticata e scontata.
I produttori che hanno eccedenze, grazie a una direttiva Ue, se si rivolgono a strutture come l’Emporio Solidale hanno la possibilità di vedersi rimborsato il packaging e il trasporto direttamente dall’Europa. Eppure la maggioranza dei consorzi “preferisce” pagare il conferimento in discarica, evidentemente per interessi legati al grande business dei rifiuti.
Nella virtuosità del ciclo della produzione alimentare, a seconda della stagione, a Montebelluna arrivano così interi tir ricolmi di bancali insalata e radicchio dal Veneto e dall’Emilia, di limoni e pomodori dalla Campania, di arance dalla Sicilia, di pere dal Piemonte o di mele dal Trentino. L’eccedenza non è un costo per il produttore e la merce viene distribuita gratuitamente alle persone indigenti, nella logica di una filiera etica e sconfiggendo l’eresia dello spreco.
Altre 30-40 tonnellate l’anno di prodotti in eccedenza (scatolame, pasta, dolciumi) arrivano a Montebelluna anche da supermercati e grandi magazzini. L’Emporio ha inoltre stipulato vere e proprie convenzioni con la Latteria Montello Nonno Nanni, per formaggi e latticini in genere, e con l’organizzazione distributiva AmaCrai di Montebelluna.
Un’altra convenzione è stata stipulata con l’Air3 che gestisce Aeroporto di Treviso, sottoscritta anche da Contarina. Una volta la settimana l’Emporio, che è dotato di certificazione Iso e certificazione “IoDono Sicuro”, raccoglie pure i sacchi (dai 15 ai 30 chili) di merce sequestrata dai bagagli a mano. La merce, che legalmente è definita non riciclabile, viene selezionata nei capannoni dell’ex Bessegato e, se ritenuta idonea, ridistribuita attraverso le associazioni.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
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