Durante il consiglio comunale di mercoledì 27 luglio i gruppi di minoranza hanno deciso di non partecipare al voto dei punti all’ordine del giorno in segno di protesta.
I consiglieri d’opposizione Davide Quaggiotto e Francesco Bortignon, in rappresentanza dei gruppi Democratici per Montebelluna e Insieme per Montebelluna, hanno spiegato che questo comportamento è legato al fatto che la minoranza non è stata messa nelle condizioni di poter prendere visione degli atti prima del consiglio comunale.
“Per questo non abbiamo potuto esprimerci con consapevolezza nell’interesse dei cittadini – spiegano Quaggiotto e Bortignon – Abbiamo fatto questa scelta simbolica per richiamare l’amministrazione perché non è la prima volta che si verifica un problema analogo: dall’inizio della legislatura sono state rinviate commissioni perché non sono stati forniti gli atti oppure perché nessuno era in grado di illustrare gli argomenti”.
“Inoltre – continuano -, durante uno dei recenti consigli comunali, non è stata fornita la documentazione richiesta dalle minoranze nonostante ne fosse stato assicurato l’invio. Mercoledì anche dei consiglieri di maggioranza hanno chiesto la sospensione del consiglio comunale per lo stesso motivo. Infine, ricordiamo che il presidente del consiglio comunale ha il compito di assicurarsi che la documentazione venga correttamente inviata a tutti i consiglieri. Ciò rientra tra i suoi compiti per i quali viene pagato”.
“Riteniamo che serva cambiare atteggiamento – concludono -: questi episodi dimostrano superficialità nella gestione delle normali procedure che consentono al consiglio comunale di funzionare. È una questione di rispetto nei confronti dei consiglieri e dei cittadini che rappresentano. Per senso di responsabilità siamo rientrati per votare l’ultimo punto che riguarda l’Istituto alberghiero: una scuola importante per il territorio, la cui permanenza nella nostra città è stata assicurata da una collaborazione tra minoranza e maggioranza”.
Il presidente del consiglio comunale, Michele Toaldo, ha spiegato di aver fatto l’accesso agli atti durante la seduta del consiglio comunale scoprendo che gli atti risultavano caricati.
“Dopo una sospensione della seduta ho chiesto al segretario di fare una verifica – spiega Toaldo – Gli atti erano stati caricati lo stesso giorno in cui è stato inoltrato l’invito a partecipare al consiglio comunale (alle ore 18.30 del 20 luglio). Mi risulta strano che nessuno, in tutto questo tempo, si sia premurato di alzare la cornetta o di recarsi negli uffici comunali per segnalare il problema. Si è aspettata la sera del consiglio comunale per creare questa polemica assurda che non è altro che una strumentalizzazione politica”.
“Non si venga a tirar fuori pistolotto sulla democrazia – conclude – Io faccio politica da più di 20 anni e sono nell’amministrazione comunale da 12 anni, ora con il ruolo di presidente del consiglio comunale. Quando mi sono insediato ho detto a tutto il consiglio comunale di far lavorare di più le commissioni nella massima trasparenza e collaborazione: questa è stata la prima premessa. Tutta la mia azione politica è sempre stata improntata alla massima trasparenza. Gli errori possono capitare ma dobbiamo lavorare per migliorarci e tutti i consiglieri devono collaborare: se ci avessero segnalato prima il problema si sarebbe risolto tutto. Non ritengo costruttiva questa polemica”.
(Foto: Facebook).
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