Parlerà anche montebellunese (per la precisione caeranese) la prossima grande impresa della campionessa olimpica di scherma, Dorina Vaccaroni.
Gian Carlo Pontini ha creato la scarpa che l’iron woman veneziana indosserà alla Race Across America (Raam), l’ultraciclismo più lunga e dura al mondo, con i suoi 5mila chilometri da percorrere in un tempo massimo di 12 giorni, attraversando dalla costa Ovest alla costa Est degli Stati Uniti.
Dorina Vaccaroni, che oggi ha 57 anni (a settembre 58) è stata ospite d’onore venerdì 21 maggio al Museo dello Scarpone di Montebelluna, insieme a Giancarlo Pontini ed Efrem Bertolo che con la sua ThreeFace fornisce l’abbigliamento tecnico necessario per affrontare l’estenuante corsa che partirà domenica 15 giugno.


Sarà il 625 il suo numero di gara, stampato sulla maglia che riporterà il Leone di Venezia della Regione Veneto.
A fare gli onori di casa al Museo dello Scarpone c’era il neoeletto presidente Andrea Parisotto: “Montebelluna continuerà a far giocare il mondo – ha detto Parisotto parafrasando un libro di Aldo Durante, tra i fondatori del Museo – Qui abbiamo le scarpe che Dorina indossò quando vinse l’oro olimpico a squadre a Barcellona, già disegnate da Gian Carlo Pontini. Ora questa ennesima impresa firmata Sportsystem, un distretto che ha più di 50 marchi di livello internazionale, prodotti e brevetti all’avanguardia”.
“Questo dove ci troviamo – ha proseguito Parisotto – è un museo unico al mondo, di proprietà comunale e ristrutturato con fondi privati. Un museo che dovrà diventare più inclusivo, coinvolgendo le comunità e l’associazionismo locale”.


Per l’occasione erano presenti anche il sindaco Elzo Severin e l’assessore allo sport, Elisa Gobbo: “Buon lavoro al nuovo presidente – ha sottolineato Severin – il Comune starà vicino alla Fondazione per sostenere un modello industriale che ha portato il nome di questa città in tutto il mondo”.
“È un grande piacere incontrare nuovamente Dorina Vaccaroni – ha detto Gian Carlo Pontini -, a distanza di 29 anni da quell’oro vinto a Barcellona. Come imprenditore del settore sono piccolissimo, ma ci sono e con molto orgoglio”.
Ma la star è stata Dorina Vaccaroni, arrivata a Montebelluna accompagnata dalla madre e dal suo fedelissimo e inseparabile cane Max e la sua prossima grande sfida, reduce dalla recente gara che le ha fatto percorrere 800 km lungo l’Italia in appena 36 ore


Per attraversare gli Stati Uniti Dorina conta di fare 500 km al giorno, che significano 21-22 ore in bicicletta al giorno, attraversando anche il deserto in Arizona, con temperature vicine ai 60 gradi.
Per questo motivo si avvale di un altro bravissimo imprenditore della zona, di San Vito di Altivole, Efrem Bertolo, titolare della ThreeFace, azienda che realizza abbigliamento sportivo, specializzata nel ciclismo.
“Indosserò anche il nuovissimo giubbino di ghiaccio – ha annunciato Dorina Vaccaroni – che mi aiuterà a superare le temperature estreme del deserto americano. Per tanto tempo ho solo sempre visto il mondo da dietro una maschera. Ho vinto tanto con la scherma, ma ho smesso anche molto presto. Sono sempre stata molto dotata fisicamente, le avversarie le vincevo per sfinimento. Quindi ho deciso di darmi all’endurance, prima con le maratone poi, convinta da Felice Gimondi, con il ciclismo”.
“Ho vinto – dice ancora Dorina Vaccaroni – oltre 150 gran fondo, anche a Montebelluna. Sono passata anche al ciclismo professionistico con la squadra Pasta Zara, nel 2005. Finora ho vinto dappertutto, ho deciso di andare ancora oltre con la gara americana. Mi sto allenando da 5 anni per questo evento e ho uno staff di 10 persone che mi seguirà lungo tutto il percorso, sarò in bicicletta 20-21 ore al giorno, le scarpe e l’abbigliamento saranno fondamentali per resistere allo sforzo”.


SI parte da Oceanside (California) il 15 giugno, sulla costa del Pacifico, per arrivare ad Annapolis (Maryland) sull’Atlantico, dopo 5mila chilometri.
Qual è il segreto per una tale longevità sportiva e, soprattutto, di così elevato livello? “Sono vegetariana fin da piccola – ha risposto Dorina Vaccaroni -, il mio corpo non è intossicato da proteine animali. Ho sempre condotto uno stile di vita sano. Attraverserò gli Stati Uniti soltanto con zuppe di verdure, patate e frutta, dal momento che non mi piacciono neppure gli integratori. ‘Never give up’, ce la farò sicuramente”, ha concluso la campionessa.
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