I primi automobilisti a transitare sul tratto Bassano del Grappa-Montebelluna della Pedemontana Veneta, inaugurato ieri, sono letteralmente entusiasti.
Nessun accenno al costo del pedaggio, solo tanta soddisfazione per aver ridotto considerevolmente i tempi di percorrenza e, oltretutto, in molta più sicurezza.
Chi pensava fosse un flop, a giudicare soltanto dal giorno dell’inaugurazione, potrà rimanere deluso. In un’ora, dalle 15 ora di apertura fino alle 16, sono transitate almeno un centinaio di veicoli, anche diversi mezzi pesanti.
Danilo Rodighiero, 58 anni, arrivava da Piazzola sul Brenta, l’azienda per cui lavora è a Bassano, ma ha anche una sede a Montebelluna.
Più volte alla settimana si trovava a percorrere il tragitto tra le due città con la sua automobile, impiegando, a volte, anche oltre un’ora: “E’ una panacea – dice col sorriso stampato sul volto -, l’aspettavo da anni. Ho impiegato circa 15 minuti, non mi sembra vero. All’asse Treviso-Vicenza mancava un collegamento veloce, sono due province ricche di aziende anche molto importanti”.
Adriano, 55 anni, è entrato in autostrada ad Altivole. Pochi chilometri in autostrada, ma tanto tempo risparmiato. Adriano lavora nel settore dell’elettronica industriale, quasi ogni giorno si trova a doversi recare a Montebelluna, ma anche nel Vicentino: “Bassanese e Montebellunese sono due poli molto importanti per l’elettronica. Questa autostrada è una gran cosa, ci voleva, l’aspettavo da 20 anni”.
Valeria, invece, è di Thiene. Ha approfittato dell’inaugurazione della tratta per andare a fare shopping a Conegliano con una sua amica: “E’ una città che mi piace, da tempo ci volevo tornare, ho sempre rimandato a causa proprio del fatto che fosse così lunga arrivarci. Così si risparmia veramente tanto tempo”.
Alberto Stefani è di Thiene e lavora nel settore dell’automazione, doveva andare a Montebelluna. Dal finestrino ci mostra un grande sorriso esclamando “Fantastico”, poi cortesemente gli addetti dell’autostrada ci invitano a spostarci per non intralciare lo scorrimento delle auto in uscita.
Insomma, Pedemontana promossa a pieni voti. Tuttavia, arrivando a Montebelluna e dovendo entrare in città ci si trova di fronte a un punto che presto potrà diventare problematico.
Dalla Feltrina Nuova, poco prima del ponte, c’è l’uscita Montebelluna città-Conegliano. All’incrocio con la Schiavonesca Priula, l’immissione sulla stessa diventa molto problematico nelle ore di punta.
Non c’è una rotonda ma soltanto, in direzione Montebelluna centro, una corsia centrale di innesto (peraltro in questo momento molto sbiadita), anche la visuale verso sinistra non è ottimale per la presenta dei piloni del ponte.
Infine, la segnaletica nella città di Montebelluna (ma anche nei Comuni limitrofi). Non esiste al momento alcun cartello, nei centri abitati, che indichi la direzione per accedere alla Spv.
Se già in questi giorni qualche turista, anche soltanto delle province limitrofe che non conosca il territorio, volesse cogliere l’occasione per visitare Montebelluna o il Montello, faticherebbe non poco a ritrovare la strada per il ritorno in autostrada.
“Ho chiesto all’Ufficio Tecnico di provvedere al più presto – spiega l’assessore alla viabilità, Michele Toaldo -, saranno decine i cartelli da dover rifare o piazzare ex novo in città. Per quanto riguarda eventuali correzioni da apportare, dovremmo verificare se l’afflusso rispetterà le aspettative. A mio parere un altro punto critico potrebbe diventare l’accesso alla zona industriale di Guarda, prevedibile un incremento soprattutto nel traffico pesante, occorre vedere come si svilupperà“.
“In ogni caso non c’è che d’essere felici – conclude Toaldo -, è un’opera che il territorio aspettava da 50 anni. Abbiamo conosciuto un’esplosione delle attività produttive, ma la viabilità è rimasta all’epoca pre-industriale. Soprattutto negli ultimi decenni abbiamo patito molto la mancanza di infrastrutture. I benefici li vedremo subito ed è molto importante che si sposti traffico pesante da quelle strade pensate in altre epoche e che oggi sono diventate molto pericolose”.
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