La Protezione civile montebellunese nell’inferno d’acqua e fango dell’Emilia Romagna: “Ci sono famiglie che hanno dovuto buttare via tutto”

Sono stati giorni impegnativi per la Protezione civile del Veneto, impegnata nell’emergenza in Emilia-Romagna a seguito dell’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Regione nei giorni scorsi.

Due squadre della Protezione Civile della Provincia di Treviso sono intervenute per mettere in sicurezza le aree colpite da frane e gravi allagamenti e per dare sostegno alla cittadinanza.

Nelle primissime ore seguenti al nubifragio, il presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon, alla guida dell’Unione Province del Veneto, aveva comunicato, in linea con le indicazioni della Regione Veneto, la disponibilità dei gruppi provinciali per le operazioni di ripulitura delle zone danneggiate e inondate.

Sono così partite due squadre di volontari provinciali, da Montebelluna e Oderzo, che si sono date da fare nelle attività di rimozione di materiale fangoso, detriti e ripristino delle condizioni di sicurezza delle case e delle strade devastate dalle piogge con mezzi, motopompe e attrezzature specifiche.

Diverse squadre della Protezione civile si sono date il cambio e in queste ore sta tornando a casa il gruppo di Montebelluna, formato dal responsabile Antonio Netto oltre a Giuseppe Cazzola e Michela Tocchetto.

“C’è stato un grande lavoro di svuotamento del fango dalle case – commenta Netto che ha operato nella zona di Spazzate – Sassatelli nel Comune di Imola -. In decine di abitazioni, compresi una trattoria e un ristorante, era tutto da buttare. Noi siamo entrati nelle abitazioni con il nostro sanificatore per lavare l’interno. Il fango è argilloso e, dopo tre giorni, diventa duro come il cemento. Si tratta di lavoro di volontariato e ci siamo presi volentieri le ferie per dare il nostro contributo qui”.

Tante le storie di persone disperate, costrette a buttar via mobili e altri oggetti, presenti nelle loro case, che sono stati rovinati dall’acqua e dal fango.

“Mi ha colpito molto la storia di una giovane coppia che si è sposata l’anno scorso e che deve ancora pagare il mutuo – continua Netto -. Hanno dovuto buttare in strada mobili nuovi, la cucina, il salotto, la caldaia e molto altro ancora. L’impianto elettrico era saldato e hanno gettato anche tende e divani, mentre il frigorifero galleggiava. Il fenomeno interessa un’area molto ampia che comprende tante piccole frazioni dell’Emilia-Romagna”.

“Questa sera è partita una nuova squadra da Oderzo – conclude -. Noi siamo partiti venerdì da Montebelluna e stiamo tornando ora. Le varie squadre si danno il cambio perché è un lavoro duro. Una cosa così l’abbiamo vista alcuni anni fa anche a Montebelluna, ma ricordo altre situazioni dove, oltre alle case, erano state colpite delle fabbriche. I vari Comuni dell’Emilia – Romagna, colpiti dall’ondata di maltempo, si stanno organizzando con raccolte fondi e altre iniziative. Anche in questo caso la macchina dei soccorsi è stata efficace con squadre arrivate dalla Liguria, dalla Lombardia, dal Piemonte e da altri luoghi”.

Netto ha voluto ringraziare Stefano Guderzo, tecnico della Regione Veneto, e l’ingegner Luca Soppelsa della direzione generale della Protezione civile del Veneto per il grande lavoro di coordinamento di questi giorni.

(Foto: Protezione civile Montebelluna).
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