Le nuove tecnologie 3D per salvare la memoria delle scarpe dei campioni come Mennea e Borg che il tempo sta deteriorando


Per cinque studenti del primo anno di ITS Cosmo indirizzo “Sportsystem Specialist”, Enrico
Baccichetto, Francesca Bonollo, Alessandro Caniglia, Manuel Favotto e Katia Pizzolato, coordinati dal professor Massimo Toniato, si è da poco conclusa una interessante esperienza di tirocinio presso il Museo dello Scarpone e della Calzatura Sportiva di Montebelluna.

La Fondazione Museo dello scarpone e della calzatura sportiva, istituzione museale privata, ha infatti collaborato con ITS Cosmo, Istituto Tecnico Superiore che ha messo a disposizione 5 studenti frequentanti il primo anno del corso per tecnici specialisti dello sportsystem durante il periodo di tirocinio aziendale.

Design&Develop, azienda creativa, ha messo a disposizione il software Botcha 3D e il supporto da parte del personale mentre ACM, sostiene le attività della Fondazione, in particolare per quanto riguarda la formazione, attraverso il coinvolgimento dei propri membri, professionisti del settore dello sportsystem.

Il Museo dello Scarpone custodisce una parte fondamentale del patrimonio artigianale e industriale derivante da decenni di esperienza e sviluppo del Distretto montebellunese della calzatura sportiva.

Alcuni dei pezzi storici all’interno del suo patrimonio stanno andando incontro al normale, ma irreversibile, processo di decadimento dei materiali. Al fine di arginare la potenziale perdita di testimonianze del genius loci del distretto, ci si è rivolti alla tecnologia e all’innovazione.

La volontà del progetto sviluppato non era quello di attivare un restauro conservativo come inteso tradizionalmente, bensì di conservare e trasmettere al futuro una rappresentazione digitale di un manufatto in un dato momento della vita dell’oggetto.

In questo caso è stato creato un gemello digitale del manufatto nel suo inizio vita, andando a ricostruire e ricreare virtualmente parti parzialmente o interamente compromesse.

I modelli digitali delle 14 calzatura fino realizzate spaziano dalle famosissime Air Jordan 2 di Nike, agli stivali da motociclismo di Kenny Roberts di Alpinestars, alle scarpe da corsa realizzate per Pietro Mennea da M.G.M. con marchio del campione stesso. Essi, grazie ai software usati, sono rappresentazioni estremamente agili in qualità di esempi scomponibili, analizzabili, modificabili e ricomponibili.

Il tutto, come accennato, senza la necessità di interagire fisicamente con le calzature storiche originali. Quest’ultimo fattore li rende quindi particolarmente adatti all’archiviazione, la condivisione e consultazione anche da remoto, nonché a fini didattici: i gemelli digitali rappresentano degli ideali strumenti e casi di studio per tutto quel settore di formazione che vede impegnati diversi istituti di formazione sia nel territorio del Distretto dello sportsystem che a livello internazionale.

Un primo diretto utilizzo di alcuni dei gemelli digitali verrà messo in atto già con la fine del mese di settembre quando, presso il dipartimento di Design del Prodotto di IUAV (Venezia), contestualmente a un progetto di workshop creativo, verranno prese come spunto alcune di queste iconiche calzature e saranno ‘ripensate’, scomponendole nello loro parti (digitali) e riproponendole con una chiave interpretativa del XXI secolo.

Agli studenti partecipanti al progetto è stata offerta inoltre la possibilità di proseguire la collaborazione con Design & Develop, contestualmente alla campagna di sviluppo del software utilizzato Botcha 3D, proponendo loro di diventare tester certificati e successivamente formatori ufficiali del software utilizzato nei procedimenti di restauro e riproduzione digitale.

(Foto: Museo Dello Scarpone).
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