Matteo Salvini spinge la candidatura a sindaco di Adalberto Bordin: “Vittoria probabile ma non scontata: ogni voto è importante”

Loggia dei Grani e buona parte del “Sedese” hanno accolto qualche centinaia di militanti leghisti in occasione dell’arrivo in città del segretario federale della Lega Matteo Salvini; il senatore, in Veneto per un paio di giorni di tour elettorale, è salito sul palco per sostenere la candidatura di Adalberto Bordin, candidato sindaco del centrodestra e sostenuto anche da Fratelli d’Italia e dalla lista civica Grande Montebelluna.

Al comizio, durato più di mezz’ora, hanno partecipato i principali esponenti regionali e locali della Lega: il presidente del Veneto Luca Zaia, l’assessore Roberto Marcato, il vicepresidente del Consiglio regionale Nicola Finco, l’ex sindaco Marzio Favero, ora a Palazzo Ferro Fini, il presidente della Provincia Stefano MArcon, il sindaco di Treviso Mario Conte, il coordinatore regionale del partito Alberto Stefani, il segretario provinciale Gianangelo Bof e diversi amministratori dei comuni limitrofi.

Bordin, prima dell’arrivo di Salvini, ha evidenziato quanto di buono Lega e centrodestra abbiano fatto negli ultimi due mandati amministrativi a guida della città: “Dieci anni fa la situazione era difficoltosa dal punto di vista finanziario e, nonostante le difficoltà economiche generali, siamo riusciti a fare molto. Abbiamo investito 14 milioni di euro nell’edilizia scolastica, recuperato moltissimi edifici del patrimonio comunale che erano in decadenza, abbiamo colmato il gap campanilistico che contraddistingueva Montebelluna nel decennio precedente”.

Bordin ha confermato l’impegno per tutte le undici frazioni del Comune, presentando i suoi candidati uno per uno, chiamandoli frequentemente ‘amici’ e descrivendoli con brevi note biografiche e indicazioni sulle rispettive competenze per quanto riguarda l’amministrazione del comune e le esperienze professionali.

Zaia, dopo essersi intrattenuto con alcuni cittadini, è tornato a insistere sul tema dell’autonomia regionale, chiesta da ormai tre anni con l’appoggio di un referendum consultivo.

A proposito di vaccini e Green Pass li ha definiti come “un tema spinoso che ci coinvolge tutti. Il fatto che l’80% dei veneti siano vaccinati ci sta rendendo la vita normale; l’avvio della terza dose per i 160mila soggetti deboli che abbiamo si sovrappone alle nuove prenotazioni che stanno aumentando. Il vaccino è sempre una scelta individuale: io l’ho fatto ma questo non obbliga nessuno. Non vorrei che finisse come con la vicenda di Veneto Banca: il fatto che io avessi delle azioni non significava che anche altri dovessero seguire il mio esempio”.

Alla manifestazione erano presenti anche le principali associazioni dei risparmiatori truffati. “Hanno ragione a protestare ancora e noi siamo loro vicini. Dal Governo si aspettano altri ristori e procedure meno complesse”.

Il senatore Salvini, che in mattinata era stato a Bovolone e Cittadella, ha voluto ricordare la ricorrenza dell’ottantesimo compleanno di Umberto Bossi: “Senza di lui non saremmo qui adesso, con quasi mille sindaci in tutta Italia. È un uomo che ha aperto gli occhi a molti, me compreso”.

Pochi sono stati i passaggi del suo discorso in chiave locale: “Montebelluna è terra di scarponi che vorrei usare talvolta a Roma contro qualcuno, ma preferisco adoperarli per andare in montagna. A Bordin dico di non considerare la vittoria come già in tasca: è probabile che vinca, ma deve considerare importante ogni voto. Toccherà a lui e agli altri sindaci spendere bene una buona parte dei soldi del Pnnr; se saranno usati male il debito che i nostri figli e nipoti dovranno comunque pagare, perché si tratta di un prestito, sarà ancora più pesante”.

Nel resto del suo intervento Salvini ha toccato alcuni temi cari alla sua linea politica e al suo elettorato: taglio delle tasse, autonomia (“due cose che farà il prossimo Governo di centrodestra a guida Lega”), battaglia per quota 100 (“scade a dicembre e vogliamo rinnovarla, prendendo i soldi dal reddito di cittadinanza”), opposizione alle proposte di Letta e Conte, ovvero PD e M5S, su ius soli, ddl Zan, e liberalizzazione delle droghe.

Un riferimento è arrivato anche sulla legittima difesa, confermando la visita di domani in carcere a Walter Onichini, il macellaio condannato per aver ferito un ladro. In chiusura dell’intervento Salvini ha messo insieme Green Pass e migranti: “Non è possibile che per bere un caffè ci siano tutti questi controlli, mentre i clandestini arrivano senza alcuna regola”.

La fila per i selfie ha chiuso l’incontro che si è svolto, nella parte più a ridosso del palco, con mascherine indossate, ma senza alcun distanziamento interpersonale: a nulla è valso un unico blando invito dal microfono a lasciare più spazio.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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