Si è commosso al solo ricordo dell’incontro che ha avuto, figuriamoci quante emozioni avrà vissuto il montebellunese Gino Pizzaia, classe 1935, quando ha rivisto in carne ed ossa il compagno di naja dopo ben 65 anni.
L’occasione di questo atteso incontro, con il quale è stata rispettata una promessa fatta ai tempi del servizio di leva con gli alpini a Bassano del Grappa, è stata la 93esima Adunata Nazionale degli Alpini di Rimini.
Pizzaia, prima di raggiungere la città che ha ospitato l’Adunata, si è fermato a Forlì per incontrare Giacomo Scutti, 87enne abruzzese che ora vive in Romagna.
“Dopo il servizio militare ci eravamo persi di vista – spiega Pizzaia – ma ci eravamo fatti la promessa che un giorno ci saremmo rivisti. Dopo tanto tempo, grazie a mio figlio, sono riuscito ad avere un suo contatto e ci siamo sentiti al telefono. Ci saremmo dovuti incontrare due anni fa ma, a causa della pandemia, abbiamo dovuto aspettare ancora”.
“Quando ci siamo rivisti abbiamo pianto entrambi – conclude – Bisogna provarle certe cose per poter capire. In un attimo sono riaffiorati tanti ricordi e abbiamo parlato dei nostri compagni di naja, ci ricordavamo ancora alcuni nomi e cognomi. Sono contento perché abbiamo rispettato la promessa che ci eravamo fatti tanti anni fa. Questo è lo spirito alpino, sono cose che ti senti dentro”.
Anche il sindaco Adalberto Bordin, che ha trascorso insieme alle Penne Nere montebellunesi l’esperienza dell’Adunata di Rimini, è venuto a sapere di questo incontro e ha voluto approfondire meglio la vicenda.
“Nel viaggio di ritorno con gli alpini in pullman mi è sembrato doveroso cercare di capire qualcosa in più di questa storia – spiega il primo cittadino di Montebelluna -. Questo è il vero spirito alpino e la testimonianza che ci hanno dato Gino e Giacomo dimostra che non serve vedersi sempre per mantenere l’affetto nei confronti di una persona. Sembrava che non si fossero mai lasciati: l’uno portava nel cuore l’altro anche se era da 65 anni che non si vedevano”.
“L’Adunata è la celebrazione di un gruppo di persone che in Italia ha un valore inestimabile per quello che fanno dal punto di vista economico, sociale e morale – continua – Dopo due anni di pandemia, l’esperienza di Rimini è stata una vera festa dell’amicizia. Io con gli alpini ci sto sempre volentieri e lo faccio da anni. Sono tornato nella mia città sicuramente più ricco ma anche un po’ malinconico perché mi mancherà l’atmosfera che solo gli alpini sanno creare”.
“In un mondo di convenienze e opportunismi – conclude – l’Adunata ti fa capire che esistono persone che fanno le cose per il bene degli altri senza volere nulla in cambio. Questo non è il volontariato del mostrare ma del fare: per questo tutti noi siamo grati agli Alpini”.
(Foto: Comune di Montebelluna).
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