Si è svolto all’emporio solidale La Dispensa di via Sant’Andrea, a Montebelluna, un interessante “focus group” sul tema “Dopo il lockdown e il distanziamento sociale legati all’emergenza coronavirus, quali prospettive?”.
Organizzato dall’associazione Amici della Solidarietà, con il presidente Sara Mascarin e Stefano Semola, l’incontro che si è tenuto ieri sera, giovedì 25 giugno, ha voluto focalizzare l’attenzione sulle conseguenze che la pandemia ha portato e, si teme, porterà nel mondo della scuola.
Hanno partecipato insegnanti (dal nido alle scuole superiori), un dirigente scolastico regionale, un giornalista, universitari, laureati e due presidenti di associazioni di volontariato attive in altri settori.
“L’obiettivo del focus – spiega Sara Mascarin – era di ascoltare un confronto di linguaggi e visioni attraverso le voci di differenti generazioni di chi il sociale e la scuola la vive. Grazie ai ‘semi dell’esperienza’ si è pensato di ridisegnare l’educational post Covid-19”.
Ciascuno dei partecipanti ha portato il suo contributo in una discussione che vedeva al centro il futuro dell’educazione e dell’insegnamento, con un occhio particolare alle fasce d’età più piccole, quelle cioè che hanno maggiormente subito le conseguenze della pandemia e che rischiano, al rientro a scuola di settembre, di essere sottoposte a ulteriore sofferenza. Un ritorno sui banchi che è tuttora denso di incognite, ma su cui chi conosce e opera nel settore non ha dubbi su come non dovrà essere.
“Abbiamo capito – sottolinea Sara Mascarin – che non si dovranno ridisegnare interventi on line o creare pillole da scaricare dal nostro sito. La pandemia ha esaltato i bisogni di relazioni autentiche e soprattutto nei giovani e nei bambini – non attiveremo dunque webinar (seminari interattivi su Internet -ndr), ma saremo ancora più vicini al mondo delle scuole garantendo distanze di sicurezza ma non distanza pedagogica”.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Amici della solidarietà).
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