I buoni spesa sono disponibili da domenica 5 aprile, e la sede dei Servizi sociali di Montebelluna, in Casa Roncato, è stata letteralmente presa d’assalto.
Da ieri mattina, lunedì 6 aprile 2020, è attivo il nuovo servizio per l’assegnazione di buoni spesa per l’acquisto dei generi alimentari di prima necessità e dei farmaci rivolto alle persone in difficoltà.
Nelle prime due ore hanno ricevuto una novantina di richieste che in parte sono state avanzate a voce da soggetti che si sono presentati presso la sede di Casa Roncato, creando un assembramento che gli operatori dei Servizi sociali hanno dovuto disperdere. Fra queste, anche diverse che non avevano alcun titolo per chiedere il sussidio.
La gestione del servizio ha costretto l’amministrazione comunale a richiamare in servizio diversi dipendenti comunali.
“Gli uffici comunali, in tempi record, hanno predisposto le procedure – spiegano dal municipio -, l’avviso è stato pubblicato sul sito comunale, gli uffici dei Servizi sociali sono stati potenziati richiamando persone in servizio per riuscire a distribuire in tempi rapidi i buoni, e diverse attività commerciali stanno già aderendo”.
La procedura per l’assegnazione dei buoni spesa è la seguente: chi è in difficoltà può chiamare il numero 0423 617589 o 0423 617590, attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 13 e dalle ore 14.30 alle ore 18, oppure scrivere una e-mail all’indirizzo buonispesacovid@comune.montebelluna.tv.it e ottenere da parte del personale dei Servizi sociali le risposte sulle dichiarazioni da fare e i documenti da presentare, mentre i buoni saranno consegnati direttamente a domicilio dai volontari della Protezione civile.
“La gestione a distanza – spiega il sindaco Marzio Favero – serve per evitare assembramenti pericolosi per la diffusione del virus. I nostri dipendenti dei Servizi sociali insieme ai volontari della Protezione civile ci stanno mettendo il cuore per riuscire a dare una risposta immediata alle persone in difficoltà ma deve essere chiaro che di questo si tratta: di un aiuto riservato a quelle famiglie che hanno problemi economici sia per cause pregresse sia per cause dovute all’emergenza Coronavirus”.
“Amareggia constatare che qualcuno si fa vivo per chiedere i buoni spesa senza trovarsi in tali condizioni – sottolinea il sindaco – Cito un caso per tutti: quello di un 70enne che continua a godere della pensione con cui ha sempre vissuto, che può avere anche il supporto della famiglia ma che questa mattina pretendeva di avere i buoni”.
“Mi dispiace come sindaco – conclude Favero – di essere costretto al ruolo antipatico di colui che deve richiamare queste persone al rispetto delle regole, del senso di responsabilità e soprattutto del buon senso perché così si costringono gli operatori dei Servizi sociali a perdere tempo che potrebbe essere più utilmente speso per dare rispose alle persone che stanno davvero soffrendo”.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
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