Il 28 novembre del 1920 moriva a Torino lo statista montebellunese Pietro Bertolini. Ieri mattina, in occasione del centenario della scomparsa, si è tenuta una commemorazione davanti alla sua tomba, nel cimitero cittadino, poi proseguita nel pomeriggio con una messa celebrata in Duomo.
A tracciare il profilo del grande politico, di famiglia veneziana, ma nato e vissuto a Montebelluna, gli storici Lucio De Bortoli e Benito Buosi. La cerimonia, aperta con il Silenzio suonato dal trombettista Bruno Mario Tormena, di Col San Martino (gruppo Alpini di Valdobbiadene), è stata fortemente voluta dall’assessore montebellunese Maria Bortoletto, patrocinata dall’Unione cavalieri d’Italia sezione di Treviso e dalla Libreria Zanetti.
Nel rispetto delle normative anti-Covid, alla commemorazione erano presenti molte autorità, civili e militari, e associazioni. Sono intervenuti il sindaco Elzo Severin, il presidente provinciale Unci Gianni Bordin con Giorgio Volpato, il comandate della Stazione Carabinieri di Montebelluna, luogotenente Patrizio Rebeschini, le associazioni militari in congedo di Carabinieri e Guardia di Finanza, rappresentanti del Circolo Bertolini, dei vigili del fuoco e della polizia locale, degli Esuli Istriani, del Rotary e del Gruppo Alpini di Montebelluna. Tra i presenti anche Danilo Zanetti, dell’omonima libreria, e il professor Gregorio Piaia, già ordinario di Filosofia all’Università di Padova.
Il sindaco Elzo Severin ha sottolineato come l’amministrazione comunale stia cercando di ottenere l’archivio di Pietro Bertolini, ancora nelle mani della famiglia. Ha inoltre ricordato la recente acquisizione di una parte del parco di Villa Bertolini che sarà trasformato in area verde pubblica intitolata allo statista.
Nel suo intervento lo storico montebellunese Lucio De Bortoli ha ribadito la necessità di valorizzare la figura di Pietro Bertolini, deputato del Parlamento del Regno d’Italia per otto legislature e più volte ministro, tra cui dell’Interno e delle Colonie. De Bortoli ha inoltre sottolineato come gli accademici poco conoscano l’importanza rivestita da Bertolini in quel particolare momento storico di inizio Novecento.
“Sto già gettando le basi per organizzare il prossimo anno, Covid permettendo, un convegno con accademici e studiosi. Lo si ricorda come ministro delle Colonie ma Bertolini è stato anche l’estensore della legge sul suffragio universale maschile” ha detto De Bortoli.
Benito Buosi, storico ed ex manager a Nervesa, nel suo intervento ha ricordato, in particolar modo, gli ultimi giorni di vita dello statista, quando morì sul treno (da cui scese ormai defunto a Torino) che da Ginevra lo stava portando a Roma per assumere nuovi incarichi di governo.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
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