“Con la chiusura dei servizi bar e ristorazione alle 18 siamo già in una sorta di coprifuoco”.
Il presidente dell’associazione Il Mosaico Enrico Santinon (nella foto), che raggruppa buona parte delle attività commerciali del centro storico di Montebelluna, interviene in modo molto critico sulle nuove disposizioni dell’ultimo Dpcm: “Si tratta di restrizioni che penalizzano molto il settore della ristorazione – dice – e che non tengono conto che la maggior parte di queste attività è stata fin qui molto attenta a quelle che erano le prescrizioni indicate dalle linee guida del governo contro la diffusione del contagio. Sarebbe stato molto più efficace incrementare la prevenzione degli assembramenti investendo sui controlli, ma lasciando aperti i locali fino alle 24, anche per dare qualche segnale di positività in un momento in cui si respira solo negatività. Così si affossa soltanto ancor più l’economia per ottenere risultati, in termini di riduzione del contagio, che temo saranno quasi insignificanti”.
Santinon, con il fratello Edoardo, gestisce il frequentatissimo (soprattutto dai giovani) Bar Garibaldi: “Noi, come tanti altri, lavoriamo molto soprattutto alla sera – ci spiega Santinon -, e stiamo riscontrando un calo di fatturato che si aggira attorno al 60%. Alcuni colleghi, e soprattutto pub, pizzerie e ristoranti, aprono alle 18 e dovranno reinventarsi per cercare di limitare i danni. Tanti locali hanno fatto investimenti importanti per mettersi in regola con le normative, recuperando soltanto il 15% delle spese sostenute”.
Con questa situazione, e con il quasi certo nuovo lockdown alle porte, cosa dovrebbe essere fatto per evitare che molte attività commerciali abbassino presto le saracinesche per non riaprirle mai più?
“Tutti i costi dovrebbero essere azzerati – suggerisce il presidente de Il Mosaico , i proprietari degli immobili sarebbe utile ci venissero incontro. Si deve intervenire sul costo del personale e delle relative parti contributive. Si rischia il caos, pochi possono permettersi di restare chiusi 5 mesi in un anno. C’è allo studio un provvedimento per ridurre al 60% le locazioni, ma non si conoscono ancora quali saranno i ‘paletti’ che sicuramente riserveranno spiacevoli sorprese. Tra le altre cose, un locale come il nostro ha anche un canone per la tv a pagamento di 250 euro al mese”.
“L’altra sera c’è stata Juventus-Barcellona, avremmo fatto il pienone in tempi normali, con la chiusura alle 18 è un servizio del tutto inutile, ma che continuiamo a pagare. Di fatto – conclude Santinon -, con la chiusura anticipata di bar e ristoranti, anche gli altri settori commerciali sono indirettamente colpiti. Dopo tale ora la gente non è incentivata a uscire e la città si svuota, quasi come se ci fosse un coprifuoco. Speriamo che ci consentano di organizzare i tradizionali mercatini di Natale, ne abbiamo già fatto richiesta, ma al momento non abbiamo ancora alcuna certezza”.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it