È stato presentato ieri mattina nella sala consiliare di Montebelluna il progetto “Montebelluna in Metamorfosi”.
Durante la presentazione sono intervenuti il sindaco Adalberto Bordin, Roberto De Lorenzi, presidente della Delegazione Confcommercio Montebelluna, Christian Brugnaro, responsabile Delegazione Confcommercio Treviso – Delegazione di Montebelluna ed Asolo, Rosario Cardillo, manager dei Distretto commerciale di Montebelluna, e Claudio Bertorelli di Aspro Studio.
“Montebelluna in Metamorfosi”, maturato nell’ambito della costituzione del Distretto Urbano del Commercio, è frutto di un lavoro di squadra portato avanti dall’amministrazione comunale di Montebelluna, da Confcommercio Treviso – Delegazione di Montebelluna e dalle agenzie immobiliari locali ed è ideato da Aspro Studio di Vicenza e Heads Collective di Treviso.
“Ogni città – ha affermato Bordin – è in continua metamorfosi: il suo presente riflette le evoluzioni del passato e anticipa, a sua volta, i cambiamenti del futuro. Anche Montebelluna lo è: come un sito archeologico, il suo aspetto deriva dalle sedimentazioni sociali e culturali che si sono succedute nel corso del tempo. L’odierna Montebelluna nasce 150 anni fa per favorire il commercio, cresce in autorevolezza e benessere per tutto il secolo scorso e, qualche anno fa, matura la consapevolezza di avere nuove piazze proprio lì dove le auto occupavano i luoghi della civitas”.
“Ma la metamorfosi di una città è così, i suoi effetti contraddittori si manifestano improvvisamente, e serve un grande spirito di appartenenza per rinnovarle la fiducia – continua – Poiché viviamo in un mondo sempre più globalizzato, anche il commercio è a sua volta in metamorfosi, sembra più comodo infatti fare acquisti sul web piuttosto che ritagliare un po’ di tempo per sé stessi andando per negozi. Cosa ci riserva il futuro allora, un centro caratterizzato da negozi vuoti? No! Montebelluna in Metamorfosi cerca proprio di agire affinché questo non accada”.
Per questo il progetto prevede una campagna di comunicazione finalizzata a sollevare una riflessione politica e culturale su un tema di grande attualità per tutti i centri urbani, quello del fenomeno dei locali sfitti.
“Il progetto si dedica ad una tematica spinosa – conclude -, quella dei locali sfitti, che spesso viene dribblata dalle amministrazioni comunali. Ma a questa amministrazione piace trattare tematiche critiche come queste che sono il risultato di processi e dinamiche diverse. La ragione dei locali sfitti è plurima sebbene tra le cause non si possa trascurare la crescente tendenza agli acquisti online, acuita con la pandemia. La progettualità proposta è affasciante sia perché frutto di un lavoro di gruppo e sia perché trae spunto dal concetto di metamorfosi, così attuale anche per Montebelluna”.
Il sindaco ha ricordato che la sua città è l’espressione di una continua trasformazione che l’ha vista diventare città mercato, subire poi le ferite della guerra, riprendersi con il boom economico e, più recentemente, cambiare in parte volto con la pedonalizzazione e la rigenerazione urbana del centro che a breve si completerà con la sistemazione del Parco Bertolini.
Il progetto Montebelluna in Metamorfosi è tanto più importante in un anno come il 2022, in cui si celebrano i 150 anni dallo spostamento del mercato della città dal colle di Mercato Vecchio alla pianura.
Il manager dei Distretto commerciale di Montebelluna ha sottolineato che il progetto dedicato ai locali sfitti rappresenta l’ultimo tassello di attuazione della Legge regionale sui “Distretti del commercio”.
“Esso ha avuto una prima progettazione poi riformulata e che oggi è al decollo – ha spiegato – e comprende una prima fase di monitoraggio dei locali, una seconda fase con la predisposizione di un piano comunicazione per sensibilizzare i cittadini sul tema e potrà avere una sua evoluzione con una terza fase che comprende una politica attiva finalizzata ai reinsediamenti”.
Il presidente della Delegazione Confcommercio Montebelluna ha aggiunto: “Noi abbiamo pensato di ragionare in termini di Metamorfosi, di passaggio dal passato al futuro ricreando le condizioni per guarire dall’isolamento enfatizzato dalla pandemia e rimettendo in funzione le aree abbandonate o poco frequentate affinché diano nuovi segni di vita”.
Brugnaro ha spiegato che è stata messa a punto una campagna comunicativa per sensibilizzare le imprese e cittadini per permettere agli attori coinvolti nell’operazione di potersi immedesimare nel progetto e nella tematica.
“Tra le varie azioni – ha detto Brugnaro – faremo in modo che l’azione venga comunicata il più possibile anche con volantinaggio casa per casa e coinvolgendo le panetterie che potranno consegnare il pane dentro a sacchetti brandizzati”.
“L’elemento grafico chiave della campagna di comunicazione è la ‘Bandiera’ – spiega Renzo Di Renzo, partner e fondatore Heads Collective – in quanto simbolo di appartenenza ad un territorio, ad un luogo e perfino ad una categoria sociale adatto ad interpretare la stagione di ‘Metamorfosi’ che anche la città di Montebelluna sta vivendo grazie alle radicali trasformazioni nel proprio spazio pubblico – vedi in primis il progetto Arcipelago che ha coinvolto la rigenerazione urbana delle piazze – nella rete del commercio al dettaglio”.
Il logotipo scelto ricorda lo scudetto della città con un richiamo ai monti, l’incrocio e incontro tra passato e il futuro.
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