Quest’anno ricorre il centenario dalla morte di Pietro Bertolini, illustre montebellunese, parlamentare per quasi 30 anni, sottosegretario alle Finanze con il governo Crispi, ministro dell’Interno nel governo Pelloux, ministro dei Lavori pubblici prima, poi ministro delle Colonie in due governi Giolitti.
L’invito a non dimenticare la figura di una grande montebellunese del passato arriva dall’assessore al Personale del Comune di Montebelluna, Maria Bortoletto: “Il tempo passa e, come dicevano gli antichi, “panta rei”, ossia tutto scorre”.
“E con lo scorrere del tempo siamo portati anche a dimenticare il passato. Non va di dimenticare gli avvenimenti a noi più cari o significativi e così, in special modo, il ricordo e le memorie di chi ci ha preceduto, specie se nella sua vita ha compiuto opere importanti. Ricorre quest’anno il centenario della morte del nostro illustre concittadino Pietro Bertolini – aggiunge l’assessore – ed è nostro dovere ricordarlo per quanto ha fatto ed operato sia nel territorio nazionale sia nel nostro ambito montebellunese. Sin dalla sua giovane età e fino alla prematura scomparsa ha dedicato intensamente la sua vita all’impegno politico: da sindaco di Montebelluna, via via da deputato e senatore egli ha ricoperto importanti incarichi ministeriali sia in territorio nazionale come in quello extraeuropeo quale ministro delle colonie italiane d’oltremare“.
“Fu anche fra i validi sostenitori – prosegue – non ascoltati, del non interventismo dell’Italia nella Grande Guerra, fino a ricoprire un importante incarico in sede della conferenza per il trattato di pace. Proprio durante il viaggio di ritorno fu colpito da infarto e morì a Torino il 28 novembre del 1920”.
Pietro Bertolini è stato l’artefice di molte opere che hanno radicamente cambiato la vita dei montebellunesi e degli abitanti del Montello: “Ha sempre avuto lo sguardo fisso su Montebelluna – sottolinea Maria Bortoletto -, sua patria d’elezione e sul territorio circostante: ne ricordiamo importanti interventi quali la ferrovia che allora era una preziosa opera pubblica dal capoluogo a Susegana, ma soprattutto la bonifica territoriale del Montello trasformandolo, da territorio abitato da famiglie miserevoli, in zona servita da strade interne (le ‘prese’) suddiviso in poderi più o meno estesi che hanno consentito l’insediamento di agricoltori col conseguente proficuo sfruttamento”.
Bertolini è stato anche un emerito insegnante universitario, profondissimo conoscitore del diritto amministrativo e antesignano del federalismo: “E’ suo – dice Maria Bortoletto -, precorrendo i tempi, l’orientamento, purtroppo non seguito, di comprendere che per l’Italia, che proveniva dalla recente unione di vari stati, dal Pontificio, al Lombardo Veneto, al Borbonico delle Due Sicilie sino al Sabaudo, l’ottimale sarebbe stato un ordinamento federativo”.
Maria Bortoletto, per ricordare la figura di Pietro Bertolini, sta organizzando un incontro culturale con relatore lo storico Benito Buosi, nonché una commemorazione al suo magistero civile con un minuto di silenzio dinnanzi alla sua tomba, nel cimitero di Montebelluna.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: web).
#Qdpnews.it