Montebelluna, querelle Fonderia Corrà: scontro frontale tra il sindaco Favero e Andrea Zanoni

La questione della Fonderia Corrà di Montebelluna ha aperto uno scontro frontale tra il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, e il consigliere regionale del Pd, Andrea Zanoni.

È proprio quest’ultimo ad accendere la miccia, con una posizione molto critica nei confronti delle azioni portate avanti dal primo cittadino montebellunese: “Sono d’accordo sulla battaglia ‘anti odori’ del Comune di Montebelluna – dice Andrea Zanoni -, ma rischia di essere una lotta contro i mulini a vento se non si individua il vero bersaglio: in Consiglio regionale ci sono due progetti di legge fermi da oltre un anno, uno dei quali porta la mia firma, che prevedono l’introduzione di limiti e misurazioni delle emissioni odorigene. Perché la Lega non vuole portarli in aula?”.

Come al solito Zanoni parla di cose di cui non è informato – replica Marzio Favero – svilendo il tema serio della Fonderia in campagna elettorale partitica. Se proprio vuole uno scontro su questo terreno, allora gli ricordo che il Pd non ha mai trattato la questione negli anni in cui ha governato la città. Invece le due amministrazioni della Lega, provinciale e comunale, hanno portato a casa un risultato importantissimo per la salute dei cittadini confrontandosi seriamente con la ditta Corrà, l’Arpav e l’Ulss”.

Il sindaco, nei giorni scorsi, aveva convocato un vertice, prima in comune e poi in fabbrica, per affrontare il problema irrisolto degli odori provenienti dall’impianto di Montebelluna, insieme a proprietà, sindacati, Ulss, Arpav e comitati cittadini.

“Un’iniziativa condivisibile ma insufficiente – ha commentato il consigliere regionale Zanoni -. Come non basta votare mozioni in Consiglio comunale per chiedere una legge regionale, come avvenuto lo scorso dicembre su proposta del gruppo del Partito Democratico, se poi non si è conseguenti. È il solito gioco della Lega per fare propaganda elettorale: nel territorio dice di proteggere i cittadini, poi nel chiuso del Palazzo opera a favore delle lobby. I Pdl sono stati presentati in commissione Ambiente il 16 maggio 2019, ma restano ancora fermi in un cassetto. Evidentemente manca la volontà politica di discuterli in Consiglio, nonostante siano provvedimenti importanti che nuocerebbero a chi ammorba l’aria, già abbastanza inquinata, del nostro Veneto. Di tempo ne abbiamo avuto in abbondanza – aggiunge Zanoni -, sedute perse in provvedimenti inutili come le leggi identitarie, dall’obbligo di esporre la bandiera di San Marco per gli enti pubblici allo stesso vessillo regalato a tutti i nuovi nati, fino alle tante leggine per gli amici cacciatori regolarmente bocciate dalla Corte Costituzionale o alla parata propagandistica sulla Marmolada, non per lanciare l’allarme sullo scioglimento dei ghiacciai ma per un’anacronistica rivendicazione sui confini. Per tutto ciò lo spazio e il tempo in Consiglio si è trovato, per una legge seria sulle emissioni odorigene no”.

“Insufficiente? – replica stizzito il sindaco Marzio Favero -. Il risultato è invece stato che la ditta ha investito 2,5 milioni di euro per installare due impianti di aspirazione ed un post combustore. La campagna di monitoraggio dell’Arpav ha evidenziato che le sostanze inquinanti rientrano ampiamente dentro la norma e la diossina è stata abbattuta di ben mille volte. Ed era questa la battaglia fondamentale per la tutela della salute. Lo ripetiamo, visto che le sostanze dannose sono per lo più inodori”.

Il dialogo – aggiunge Favero – è stato utilissimo, ed ora stiamo proseguendo per risolvere l’altro problema che è quello degli odori, con una nuova indagine finalizzata ad individuare e risolvere le cause del problema. Quanto all’ordine del giorno per avere una normativa adeguata, ricordo che è stato approvato dall’intero consiglio comunale, non solo da una parte, e che qui a Montebelluna oggi Lega e PD si confrontano correttamente. La mia preoccupazione è portare a casa i risultati per i cittadini e cercare di rendere compatibile la presenza nella stessa area di edifici di abitazioni civili e di un’attività produttiva. Ed è una sfida difficile rispetto alla quale nessuno degli attori coinvolti si sta tirando indietro nella consapevolezza che i cittadini hanno diritto a vivere tranquillamente ma che vi sono anche 140 posti di lavoro da salvaguardare. Spiace che un uomo di sinistra si dimentichi dei lavoratori che hanno le proprie famiglie da mandare avanti ed i figli da mantenere”.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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