Montebelluna, risse e schiamazzi alla stazione: il sindaco decide di rimuovere le panchine dai giardinetti

Saranno rimosse le panchine dei giardinetti a nord della stazione di Montebelluna per poter eliminare punti di ritrovo per quelle persone che in questi ultimi mesi hanno creato non pochi problemi di ordine pubblico.

L’ennesima rissa di qualche giorno fa è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e il sindaco Marzio Favero ha “mutuato” l’intervento del sindaco di Treviso Gentilini, che per primo adottò questo rimedio estremo e per questo fu subito molto criticato, anche se in seguito imitato da moltissime amministrazioni comunali.

“Ringrazio il comandante Gabriele Favero e la compagnia dei Carabinieri di Montebelluna per il pronto intervento di repressione – dichiara Favero -. Alcuni mesi fa ci eravamo incontrati assieme alla Polizia locale per attenzionare l’area del Condominio Guarda, che è diventato un nodo critico della città. Da quando Rfi ha installato 22 telecamere presso la stazione, il problema si è trasferito nei giardini a nord della stessa e soprattutto nei paraggi del condominio Guarda“.

“Specie nelle prime ore serali – spiega il sindaco – vi sono persone che si aggregano, bivaccano, portandosi alcolici acquistati in qualche negozio dando fastidio a chi passa nella zona e i residenti, con comportamenti spesso incivili. Quanto accaduto due giorni fa è la classica goccia che fa traboccare il vaso. Alcuni perdigiorno che si raggruppano nell’area sono venuti alle mani costringendo i Carabinieri a intervenire”.

Da qui la decisione di agire con fermezza: “Con gli uffici, le forze dell’ordine e la Polizia locale abbiamo convenuto che dopo questo episodio è opportuno eliminare qualsiasi punto di ritrovo nell’area – sostiene Marzio Favero – : verranno pertanto provvisoriamente rimosse le panchine dei giardinetti a nord della stazione in funzione anche delle trasformazioni che saranno indotte dalla realizzazione a breve del sottopasso ferroviario e della riqualificazione complessiva dell’area che è già iniziata col Protocollo d’intesa sottoscritto tra Comune, Rfi e Mom”.

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Una decisione che, come detto, richiama alla memoria il sindaco Gentilini: “Non è il caso – replica il sindaco – di scomodare la polemica che circa 20 anni fa venne accesa in ordine alla scelta di Gentilini, tra l’altro indimenticabile grande sindaco di Treviso, perché negli anni successivi molte amministrazioni, sia di centrodestra sia di centrosinistra, hanno imitato la sua scelta magari fuori dai riflettori della stampa. La realtà è che bisogna dare un giro di vite e qui non c’entrano né razzismo né distinzioni etniche, ma il comportamento di pochissime persone che recano disagio agli altri in una città da 32mila abitanti ove i comportamenti sono per lo più civilissimi e l’integrazione sociale anche degli immigrati è avvenuta in modo felice. È notorio che fra i miei sostenitori vi siano persone di origine extracomunitaria a cui mi lega da tempo un rapporto di stima e amicizia”.

E proprio il condominio Guarda si può dire che accolga una comunità multietnica, ma gli stessi condomini sono esasperati dalla situazione: “Ringrazio l’amministratore del condominio Guarda, il signor Folliato, che ha recuperato dai residenti le risorse per installare le nuove telecamere di controllo intorno all’edificio che entreranno a far parte della videosorveglianza gestita dalla Polizia locale e dalle Forze dell’ordine. Con Rfi e Mom stiamo sostenendo un grande sforzo anche finanziario per riqualificare l’area: i cittadini che utilizzano il trasporto pubblico, soprattutto minorenni ed anziani, hanno diritto a muoversi in un contesto sicuro. Per chi non riesce a comportarsi in modo civile non c’è e non ci sarà più spazio. E non si parli di intolleranza perché il rispetto si riserva a chi ricambia con altrettanto rispetto”.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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