A partire da agosto, un gruppo civico di cittadini montebellunesi chiamato XMontebelluna2021, insieme ai consiglieri del Pd-Il futuro è adesso, ha avviato un percorso di analisi dei bisogni della città di Montebelluna al fine di elaborare delle proposte utili per le prossime elezioni amministrative.
Giovedì scorso un “focus” in modalità online dedicato alle politiche familiari ha visto la presenza di Adriano Bordignon (Direttore del Centro della Famiglia di Treviso) che ha offerto una lettura della realtà famiglia nel contesto odierno.
Temi affrontati sono stati la crisi della natalità, crisi di alcune reti di prossimità (anche alla luce della pandemia attuale), aumento dell’età anziana, difficoltà economiche delle famiglie stesse, occupazione giovanile, sostegno all’integrazione delle persone più fragili (disabili e non solo), impoverimento di alcune famiglie.
L’incontro è stato moderato da Paola Renier (nella foto) che nei mesi scorsi ha contribuito a coordinare la commissione sociale: “Durante la riunione online – spiega Paola Renier – sono stati indicati alcuni dati che evidenziano la rilevanza che al giorno d’oggi hanno le politiche per sostenere le famiglie: a Montebelluna nel 2008 ci sono stati 356 nati mentre nel 2019 solo 252; nel 2011 nella nostra città l’età media era di 41,9 anni mentre nel 2020 ha toccato quota 44 anni; nel 2011 i montebellunesi con un’età compresa tra 0 e 14 anni erano 4.807 mentre l’anno scorso 4.465”.
Nei mesi scorsi il gruppo XMontebelluna si è organizzato in commissioni cercando di comprendere anche le diverse problematiche della popolazione, nelle varie fasce d’età, possano essere risolte dalla progettualità politica. Sono emersi elementi positivi e criticità che, in sede di programma elettorale, saranno esposti proponendo alcune azioni significative.
“Naturalmente la situazione che vive la nostra città non rappresenta un’eccezione – prosegue Paola Renier -, infatti è correlata alla crisi demografica che tocca il nostro paese. Detto questo, anche un ente territoriale deve fare la propria parte per fronteggiare questa problematica: sostenere le giovani famiglie indirizzando anche verso questa categoria le politiche abitative, costruire dal basso progettualità collaborando con le famiglie, creare tavoli con le categorie economiche per individuare misure da attuare coinvolgendo le aziende, introdurre azioni per la conciliazione dei tempi tra la famiglia e il lavoro e aprire le scuole oltre l’orario scolastico sono solo alcune delle proposte emerse”.
“È convinzione comune – conclude Paola Renier – che azioni di attenzione alla complessa realtà delle famiglie debbano esser inserite in un progetto ampio di “comunità” che dovrà individuare alcuni obiettivi reali da raggiungere. Per questo è necessario favorire la creazione di nuove famiglie attraverso aiuti economici che anche l’ente Comune può mettere in atto; accompagnare e sostenere quelle fragilità che emergono nelle diverse famiglie con progettualità mirate e coordinate; attuare buone pratiche, che già nel passato hanno caratterizzato le politiche familiari del comune, da potenziare e/o migliorare e da contestualizzare; valorizzare le reti d’aiuto ed integrarle tra loro; potenziare servizi alla persona avendo cura di migliorare le relazioni tra amministrazione e cittadini”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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