Un progetto fortemente voluto per valorizzare e rendere più fruibile una realtà d’eccellenza del territorio montebellunese (e trevigiano) e per avvicinare a una storia che riesce a coniugare tradizione artigianale e innovazione tecnologica le nuove generazioni.
E’ stato inaugurato questa mattina, venerdì, a Villa Zuccareda Binetti, a Montebelluna, il nuovo allestimento del Museo dello Sportsystem (ex Museo dello Scarpone), grazie al progetto “Trasformazione Digitale al Museo Sportsystem”, sostenuto da Intesa Sanpaolo, attraverso il Programma Formula, in collaborazione con Cesvi.
Un progetto finanziato attraverso una raccolta fondi attiva da luglio a settembre 2023 su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà.
In tre mesi, sono stati raccolti oltre 100.000 euro grazie alle contribuzioni di privati cittadini, imprese, della Banca e delle società del Gruppo. Grazie al progetto, il Museo dello Sportsystem si è trasformato in uno spazio innovativo ed accessibile in grado di unire l’esperienza espositiva fisica a quella digitale, con nuovi spazi per lo sviluppo di attività
ludico-didattiche ed educative pensati per rendere l’esperienza inclusiva, accessibile e coinvolgente.
Il nuovo percorso espositivo inizia presentando il Distretto e le sue aziende, senza dimenticare una parte dedicata alla Fondazione e alle sue finalità. Viene poi narrata la storia delle origini del settore, per poi addentrarsi nelle diverse sale tematiche in cui le calzature sono esposte in base all’ambiente per cui sono state concepite: Pietra e Terra in cui vengono valorizzate le calzature per la montagna e l’outdoor in generale; Neve e Ghiaccio in cui si trovano le attrezzature per le discipline sportive invernali e sul ghiaccio; Piste e Campi in cui vengono esposte calzature per motociclismo, ciclismo e automobilismo, calcio,
pallacanestro, atletica e molte altre.
C’è poi una sezione speciale dedicata alla grande impresa del K2 del 1954, con esposti oggetti e calzature rigorosamente “made in Montebelluna” appartenenti al grandi alpinisti Achille Compagnoni e Lino Lacedelli che per primi hanno raggiunto la vetta. Nelle sale sono presenti approfondimenti e video e una sezione interattiva in cui sono fruibili dei giochi legati al mondo dello sport e non solo, e un applicativo attraverso cui scoprire prodotti e atleti legati al patrimonio della Fondazione.
Il nuovo apparato espositivo , nella sua fase progettuale, ha permesso anche di dialogare con il territorio, coinvolgendo i singoli a raccontare il proprio legame con lo sportsystem attraverso delle azioni sui social e in presenza, coinvolgendo quindi il potenziale pubblico nella co-creazione di contenuti di valore.
Nel dettaglio, i fondi raccolti hanno permesso di adeguare ed allestire gli spazi affinché il nuovo percorso sia privo di barriere architettoniche e quanto più accessibile; progettare e realizzare gli allestimenti che compongono il percorso; acquistare l’apparecchiatura mobile per la fruizione di contenuti digitali e non, come tavoli touch screen, tablet e monitor dedicati; creare contenuti multimediali, quali ad esempio: un tour virtuale con guida avatar multilingue, una timeline animata dell’evoluzione storica, sociale, culturale e industriale dello Sportsystem, applicativi creati ad hoc per facilitare la fruizione di materiali non esposti e provenienti dagli archivi attraverso parole chiave, categorie e filtri. E ancora riqualificare e acquistare teche e creare contenuti digitali per conservare, raccontare e far rivivere
le calzature che il tempo sta deteriorando, anche grazie al pubblico e gli ex titolari, dipendenti e collaboratori delle aziende del territorio, ideare giochi interattivi adatti a tutti, dai bambini in età prescolare fino agli adulti, con diverso grado di difficoltà, come puzzle, cacce al tesoro, quiz e molto altro.
Il percorso espositivo è stato curato dallo studio di progettazione e design FormaUbis con il contributo dell’azienda Veneto Vetro che ha fornito i pannelli interpretativi in vetro, realizzati con la tecnica di stampa digitale esclusiva “Cromoglass” che utilizza vernici ceramiche fuse nel vetro ottenendo un risultato che resta immutato nel tempo.
“Siamo orgogliosi di riaprire al pubblico e alle imprese il nostro Museo, nato esattamente 40 anni fa, e dal 1984 punto di riferimento per la valorizzazione del patrimonio unico del nostro Distretto – ha dichiarato Gianni Frasson, presidente della Fondazione Sportsystem – Grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo in collaborazione con Cesvi, il Museo dello Sportsystem torna ad essere fiore all’occhiello della nostra Fondazione, la cui mission è quella di promuovere la cultura e l’identità dello sportsystem a beneficio di tutto il territorio”.
Presenti al taglio del nastro ufficiale anche il sindaco di Montebelluna, Adalberto Bordin, il consigliere regionale Marzio Favero, il vicepresidente della Provincia, Fabio Maggio, Paola Carron, presidente di Confindustria Veneto Est, Francesca Nieddu, direttore regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia Intesa Sanpaolo, e Gaia Ferrari, programme officer Cesvi.
“Mi complimento con chi ha avuto la lungimiranza di avviare una realtà importante come questa – ha sottolineato Carron – In questo territorio c’è sicuramente una grande cultura d’impresa, con 750 attività produttive e 1 miliardo di euro di export. Sono dati importanti”.
Fondamentale per la riuscita del progetto anche il contributo della curatrice del progetto di “trasformazione digitale” del Museo, Francesca Sfoggia, che ha condotto i presenti in un tour tra le otto sale (e dieci spazi) rinnovati, e il progettista di FormaUbis, Federico dei Rossi.
Particolarmente orgoglioso di ospitare una realtà così prestigiosa e innovativa, il sindaco Bordin ha commentato: “Questa inaugurazione rappresenta un momento importante per il nostro territorio. Il museo, rinnovato e arricchito, racconta la storia di un territorio, quello di Montebelluna e del Montebellunese, che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, diventando un irripetibile punto di riferimento mondiale nel settore dello sportsystem. E’ la dimostrazione di come, anche partendo dalla miseria, si possa costruire un vero miracolo a livello mondiale con sacrificio, grinta e caparbietà. Abbiamo però un dovere: trasferire questo sapere, che anche noi abbiamo ricevuto da chi ormai non c’è più, alle nuove generazioni. Sarà il nostro lascito più prezioso”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
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